Fa paura il Covid19 nel Siracusano dopo l’impennata di contagi che ha interessato l’intera provincia. Il timore è per gli assembramenti e così la Prefettura, al termine di un vertice con le forze dell’ordine, ha imposto una stretta sulla movida, che si è fatta subito sentire. Dalle informazioni fornite dalla Questura, i controlli stanno interessando soprattutto Siracusa, in particolare il centro storico di Ortigia, e poi l’area sud, tra Avola, Noto e Marzamemi, diventata negli ultimi anni il cuore della movida della Sicilia sudorientale. Sono 5 i locali chiusi dalla Questura di Siracusa al termine delle verifiche.

” Al riguardo, sono stati predisposti servizi interforze – dice il questore di Siracusa, Gabriella Ioppolo – che raggiungeranno un apice in concomitanza delle festività ferragostane. Tali servizi raggiungeranno la massima espressione soprattutto nelle aree con la più accentuata vocazione turistica. Nei prossimi giorni, in occasione del fine settimana del Ferragosto, saranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine per il rispetto delle disposizioni anti- assembramento e di ogni altra misura vigente volta a prevenire la diffusione del contagio, specialmente nei territori di Marzamemi, Avola e Noto ed in particolare nelle ore serali e notturne”. Permangono, comunque, le restrizioni alla movida imposte dai sindaci dei Comuni del Siracusano, come previsto al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza dei giorni scorsi.

Frattanto, sono risultati positivi al Covid19 due familiari degli 11 ragazzi rimasti contagiati durante una vacanza a Malta. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Canicattini, Comune in cui vivono i ragazzi, che, però, tira un sospiro di sollievo perché molti tamponi, compiuti sugli altri parenti, sono negativi.

“Un esito che dispiace ma che nello stesso tempo tranquillizza tutta la comunità – dice il sindaco di Canicattini, Marilena Miceli – canicattinese che nel rispetto delle regole può tornare con più fiducia alla normalità, anche nella frequenza delle attività produttive e commerciali. Con questo spirito adesso si guarda ai prossimi risultati, quelli riguardanti le persone che, nei primi giorni, a vario titolo, hanno avuto contatti con i ragazzi contagiati”.

Il sindaco ha scritto al Prefetto di Siracusa per chiedere maggiore risorse nella gestione dell’emergenza, “al fine di circoscrivere meglio la diffusione dei contagi, avanzando, nel contempo, la richiesta di effettuare i tamponi a Canicattini Bagni o presso la Guardia Medica in via Umberto o presso la Protezione Civile in Piazza Caduti di Nassiriya”.

 

 

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