Un detenuto si è suicidato, impiccandosi, all’interno della sua cella del carcere Pagliarelli di Palermo.
L’uomo, accusato di stalking e maltrattamenti in famiglia, ha deciso di farla finita dopo due mesi di carcere. Lo riporta il Giornale di Sicilia.

Emanuele Riggio era stato arrestato agli inizi di giugno per una storia di violenza domestica dopo liti quasi quotidiane ma anche, secondo la ricostruzione dell’accusa, percosse e minacce. Dopo una denuncia per stalking e le successive indagini a Riggio era stato contestato il tentato omicidio della moglie che avrebbe cercato di soffocare con una corda. In carcere si trovava perchè accusato di per atti persecutori e maltrattamenti.
In seguito all’estremo gesto dell’uomo, la procura ha aperto un’inchiesta al fine di accertare eventuali responsabilità. L’inchiesta su Riggio non era conclusa, gli investigatori infatti stavano cercando di ricostruire nei dettagli l’episodio più grave, il tentato omicidio, e dovevano essere ascoltati alcuni testi.

Nel luglio scorso un detenuto del carcere di Augusta ha tentato il suicidio ma è stato salvato dalla Polizia penitenziaria. La vittima è stata trasferita d’ urgenza all’ospedale di Augusta.  Ad Agrigento un detenuto, 20 anni, ha tentato sempre a luglio il suicidio nella propria cella, impiccandosi alle sbarre della finestra con un lenzuolo, ma per fortuna è stato salvato dal tempestivo intervento del poliziotto penitenziario di servizio nel carcere di Agrigento.

Le carceri siciliane sono da tempo al centro di vari eventi drammatici che vanno da suicidi e tentati suicidi alle aggressioni agli agenti di Polizia Penitenziaria. E proprio il 26 giugno scorso, i sindacati della Polizia penitenziaria hanno organizzato una manifestazione di protesta davanti al carcere di Augusta per le condizioni di lavoro, costellate da “turni massacranti” assicurano Spp, Fns Cisl, Sippe-Sinappe e Cnpp.

 

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