In un panino, un detenuto aveva nascosto sette piccoli telefonini, gli altri 5 la Polizia penitenziaria li a scovati nella sua cella. E’ accaduto nel carcere di Augusta ed ora sulla vicenda la Procura di Siracusa ha aperto una inchiesta per scoprire in che modo quell’uomo si era procurato i cellulari ed a chi avrebbe dovuto consegnarli. Inoltre, nella sua disponibilità aveva anche tre ovuli contenente sostanza stupefacente. E’ probabile che fossero per lui ma gli inquirenti ipotizzano per il detenuto un ruolo di corriere ma questo lo si scoprirà quando saranno completate le verifiche. Molto dipenderà da quel che dirà l’uomo, le sue parole potrebbero consentire ai magistrati di risalire ad altre persone, coloro che potrebbero aver dato l’ordine di portare nel penitenziario di Augusta i cellulari e la droga.

Tutto quanto è stato posto sotto sequestro dagli agenti che stanno provando a ricostruire i movimenti del detenuto che era rientrato nel penitenziario dopo essere stato in permesso. Nel corso della perquisizione, la Polizia penitenziaria ha scovato nel panino quei mini cellulari, da lì a poco è stato trovato il resto. Non è il primo sequestro di telefonini nel carcere di Augusta: nel giugno scorso, si è registrato un caso, altri due nelle settimane precedenti.

“Per quanto, oramai, siano quotidiani i ritrovamenti – dice il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni – di telefonini cellulari, peraltro sempre più piccoli, e droga all’interno degli istituti penitenziari, l’attenzione della polizia penitenziaria rimane sempre altissima. Ed è proprio grazie all’attività costante e continua di osservazione che il personale di polizia – dice il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni –  penitenziaria di Augusta ha potuto sequestrare i cellulari e la droga. E’ necessario un intervento teso a schermare le carceri per  renderle inidonee all’uso degli apparecchi cellulari ed infliggere condanne più severe per questo tipo di reati”.

 

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