L’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, ha ripreso e diramato le indicazioni date dal vescovo di Cefalù (Pa), Giuseppe Marciante, in merito alle presunte apparizioni dell’arcangelo Michele, a Petralia Sottana (Pa), ad un laico, Salvatore Valenti, di Palermo.

“Secondo il giudizio dell’ordinario del luogo e in conformità con le disposizioni della Sacra congregazione per la dottrina della fede, ‘non constat de supernaturalitate’ e il vescovo di Cefalù, negli ultimi tre anni, ha pubblicato tre note con le quali vieta l’organizzazione di pellegrinaggi e l’erezione di edicole votive per il culto pubblico”, ha ricordato il cardinale Montenegro.

La preoccupazione dell’arcivescovo — come lui stesso spiega nella lettera — è dovuta al fatto che “anche nella nostra Arcidiocesi il fenomeno sta riscuotendo un certo interesse e da alcune nostre parrocchie sono partiti pellegrinaggi alla volta di Petralia Sottana per incontrare il sedicente veggente e assistere alle presunte apparizioni”.

Montenegro riprendendo le disposizioni del vescovo di Cefalù ha, dunque, invitato i fedeli dell’arcidiocesi di Agrigento ad attenervisi e li ha esortati “ad accogliere e a osservare queste indicazioni come atto di fedeltà al magistero della Chiesa, al fine di integrare le espressioni personali e comunitarie della devozione popolare in un autentico cammino di fede, vissuto all’insegna della comunione ecclesiale”.

La Chiesa non gli crede ma lui continua a sostenere di essere in contatto con San Michele Arcangelo e così ha realizzato, in mezzo alle montagne in territorio del comune di Petralia Sottana, una edicola votiva che adesso è diventata meta di pellegrinaggio.

Accade da anni ma la cosa è diventata di dominio pubblico nel 2019. Dal 2012 il passaparola ha fatto sì che in tanti arrivino a piedi, recitando la via crucis lungo il sentiero che è stato predisposto, pregando rivolti all’immagine di San Michele Arcangelo, lasciando lumini, fiori e corone del Rosario.

È la storia di Salvatore Valenti, un palermitano di 36 anni, impiegato, sposato, che dal 2008 racconta di avere avuto in sogno San Michele, del quale aveva acquistato una bella immagine l’anno precedente in una bancarella di Altavilla Milicia e che gli avrebbe suggerito di collocare il quadro in un preciso luogo sulle montagne delle Madonie, a 1300 metri di altitudine, per poi affidargli numerosi messaggi negli anni successivi.