Sopralluogo oggi della Fillea Cgil Palermo sul ponte Corleone per controllare le condizioni di precarietà della struttura. Sul posto si è svolto un sit-in spontaneo di una ventina di lavoratori e disoccupati, per richiamare l’attenzione sui ritardi nei lavori per la messa in sicurezza del ponte, ancora non riappaltati malgrado siano trascorsi più di 16 anni dal vecchio appalto affidato alla Cariboni.

L’appalto, poi rescisso per inadempienze contrattuali, prevedeva la costruzione di due ponti laterali, necessari per poter effettuare gli interventi di restauro strutturale e di adeguamento sismico.

“A distanza di 11 anni da un nostro sit-in sul ponte, in cui avevamo protestato per sollecitare l’amministrazione comunale a riappaltare i lavori per la realizzazione delle due bretelle laterali dopo l’uscita di scena della Cariboni, la situazione è ancora ferma – denuncia il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Perché tempi così lunghi? Nuovamente registriamo che il dibattito su un’opera così importante e strategica per la città di Palermo, e che potrebbe dare lavoro a centinaia di disoccupati edili, sia ancora legato al reperimento delle risorse e alla revisione della progettazione. In 11 anni, in qualsiasi altro paese della Comunità europa, avremmo assistito a trasformazioni urbanistiche e infrastrutturali di rilievo”.

Chiediamo al Comune di fare chiarezza. Su quest’opera – aggiunge Ceraulo – negli anni sono state individuate risorse provenienti dallo Stato attraverso i fondi di coesione e sviluppo degli anni 2007/2014 e 2014/2020. Ma ancora oggi non abbiamo risposte precise sull’iter che, speriamo, possa a breve portare all’indizione di una nuova gara d’appalto per la messa in sicurezza”.

“Sul ponte c’è limite di velocità di 30 km orari. Il limite orario presupponeva l’imminente avvio di alcuni lavori di manutenzione. Se deve servire per la sicurezza così da solo non ha alcun senso, non lo rispetta nessuno – prosegue Ceraulo – Per la Fillea fondamentali restano gli aspetti legati alla prevenzione e a un piano di manutenzione programmata negli anni, con obiettivi precisi, che deve riguardare questa e le altre opere della città da mettere in sicurezza, come il ponte Oreto. Chiediamo che nel flusso di finanziamenti e nei progetti che il Comune deve presentare per Recovery fund, possano essere inseriti degli interventi per le infrastrutture della nostra città, che da troppo tempo richiedono interventi di riqualificazione. Aspettiamo un confronto con l’amministrazione, che abbiamo chiesto da tempo, per fare chiarezza sui lavori del ponte Corleone e delle altre opere necessarie per Palermo”.

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