Stop ai provveimenti di chiusura  indiscriminata delle scuole disposti dai sindaci dei comuni in maniera autonoma sull’onda di un episodio o della paura dei genitori. Serve coordinamento con le autorità sanitarie ed il rispetto delle norme introdotte con il Dpcm del 25 marzo poi tramuto in decreto legge che limita i poteri dei sindaci nell’ambito del coordinamento degli interventi anti covid19.

Il richiamo, che segue varie decisioni prese autonomamente dai sindaci di diversi comuni dell’isola, ai sindaci viene dalla Regione siciliana con una lettera firmata da ben tre assessori. “Nonostante l’eccezionalità della situazione generata dal diffondersi del Covid19, le Autorità nazionali e il Governo della Regione hanno prontamente adottato i rimedi legislativi necessari a gestire l’emergenza epidemiologica, limitando il ricorso a provvedimenti amministrativi derogatori in ragione di emergenze non codificate o che coinvolgono, per dimensioni, intere Comunità. Malgrado il quadro appena delineato, è prassi invalsa che alcune realtà comunali ricorrano all’adozione di ordinanze contingibili e urgenti per imporre misure di contenimento del contagio maggiormente restrittive rispetto a quelle individuate nei vari atti normativi emanati, come ad esempio la chiusura, in tutto o in parte, degli Istituti scolastici e dei nidi comunali” scrivono gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla, alla Salute Ruggero Razza e alle Politiche sociali Antonio Scavone in una lettera congiunta inviata ai sindaci dei Comuni siciliani.

Nel documento, gli esponenti del governo Musumeci richiamando “la necessità di uno stabile coordinamento inter-istituzionale, anche in ossequio al principio di leale collaborazione che deve caratterizzare l’agere amministrativo – sottolineano il – necessario coordinamento delle azioni a tutela della salute pubblica di concerto con le Autorità sanitarie competenti, le quali ben potrebbero circoscrivere il fenomeno del contagio attraverso l’adozione delle misure previste dai protocolli sanitari consentendo, dunque, la prosecuzione dell’attività scolastica”.

In particolare, gli assessori regionali invitano i sindaci “a comunicare alle Autorità sanitarie eventuali criticità che si dovessero rappresentare presso gli Istituti scolastici, di ogni ordine e grado, che insistono sul territorio comunale, astenendosi dall’emanare ordinanze contingibili e urgenti le quali, adottate senza il necessario conforto dei Dipartimenti di prevenzione competenti, si appalesano per la apoditticità delle decisioni ivi assunte”.

La lettera, diramata poco fa, richiama il decreto legge 19 del 25 marzo 2020, con l’introduzione dell’articolo 3, con il quale “il Governo nazionale ha inteso limitare il potere riconosciuto ai Sindaci di ricorrere allo strumento delle ordinanze contingibili e urgenti per far fronte all’emergenza con misure divergenti da quelle legislativamente imposte”. Nel documento, infine, si invitano le Asp a fornire ogni supporto ai sindaci.

Immediata la reazioe del sindaco di Palermo Leoluca Orlando “Di fronte ad esigenze e rischi di carattere sanitario, le scelte devono basarsi sul giudizio e sulla professionalità delle autorità sanitarie. Non solo per spirito di collaborazione istituzionale ma soprattutto perché le scelte siano scientificamente fondate ed efficaci per tutelare la salute degli studenti, di chi vive e lavora nelle scuole, delle nostre comunità. I sindaci, che pure sono le massime autorità sanitarie nelle rispettive città – dice Orlando – non possono e certamente non vogliono improvvisarsi epidemiologi così come non vogliono e non possono improvvisarsi epidemiologi i dirigenti scolastici. Né chiusure né aperture possono essere forzate o sottomesse a logiche diverse. Per questo chiediamo dei protocolli precisi e scientificamente validi cui tutti devono attenersi, confidando nella efficacia e tempestività di intervento delle strutture messe in campo dalle ASP”

E per garantire il raccordo e l’assistenza, intanto, la Regione istituisce le Usca scolattiche, unità sanitarie dedicate contattabili dalle scuole attraverso uno specifico numero a disposizione degli istituti

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