ll Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno e della Compagnia di Portoferraio hanno arrestato questa mattina a Bologna Antonino Roccaforte, detenuto ergastolano, ammesso al lavoro all’esterno, che il 26 settembre scorso non aveva fatto rientro nella Casa di Reclusione di Porto Azzurro.

Il 58enne, originario di Palermo, che sull’isola d’Elba stava scontando la pena dell’ergastolo per omicidio ed altri efferati delitti, era uscito dal carcere come tutti i giorni per svolgere attività lavorativa e sarebbe dovuto rientrare entro le 23 per trascorrere la notte.

Non avendolo visto rientrare, la Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Porto Azzurro ha subito lanciato l’allarme e sono immediatamente iniziate le ricerche.

Le indagini sono state svolte in sinergia con i carabinieri dal NIC della Polizia Penitenziaria, che nella sua azione investigativa ha operato con il supporto di alcune unità del Reparto di Polizia Penitenziaria di Bologna, alle dipendenze del Nucleo Regionale del NIC dell’Emilia Romagna.

Coordinati dalla Procura di Livorno, gli investigatori hanno rintracciato l’evaso alla stazione ferroviaria di Bologna, in procinto di partire per Milano alle prime ore della mattina. Svolte lo formalità di rito, l’uomo è stato accompagnato alla Casa Circondariale di Bologna. Lo rende noto il sito del Ministero della Giustizia ‘gnewsonline.it’.

Ma non si tratta dell’unico caso di evasione dal carcere che coinvolge un palermitano.
Nel mese di giugno dell’anno scorso, la Polizia di Stato ha arrestato per il reato di evasione Domenico Zora, palermitano di 35 anni; l’uomo aveva usufruito nel mese di aprile del 2019 di un permesso premio di due giorni durante la reclusione per condanna definitiva per furto e non aveva fatto più ritorno in carcere facendo perdere le sue tracce.
Un agente della Polizia di Stato libero dal servizio, mentre percorreva la via Messina Marine a Palermo, si è imbattuto in quello che ha inequivocabilmente riconosciuto come l’uomo ricercato e di cui ricordava con chiarezza i tratti somatici.
Senza mai perderlo di vista, l’agente ha, quindi, sollecitato immediatamente i rinforzi dei colleghi attraverso la Centrale Operativa della Questura, continuando a seguire l’evaso fino ad uno spiazzo, nei pressi del porticciolo della zona denominata “Bandita”.
Pochi istanti dopo, guidati telefonicamente dal collega libero dal servizio, sono giunti alcuni equipaggi della Polizia di Stato che hanno circondato la zona, precludendo all’uomo ogni eventuale tentativo di fuga; i poliziotti hanno a quel punto atteso che Zora venisse allo scoperto e lo hanno bloccato, nonostante il suo vano tentativo di divincolarsi e di opporsi alla cattura.
Espletate le formalità di rito l’uomo è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale “Lorusso” di Pagliarelli per scontare la sua pena residua.