Interi settori commerciali ed economici completamente dimenticati nel bando del Bonus Sicilia e adesso il click day potrebbe essere a rischio.

Niente contributi dal Bonus Sicilia, ad esempio, per le scuole guida. Per un errore abbastanza evidente nell’emanazione del bando che permetterà il click day dedicato alla distribuzione dei fondi della Regione destinati a sostenere le attività danneggiate dal lockdown è stato estromesso il codice ATECO 85.53.00 proprio quello delle scuole guida. Ad accorgesene sono stati gli interessati. Per questo la loro associazione, la Confarca, ha inviato una accorata lettera al Presidente della Regione per sottolineare la vicenda e chiedere un intervento immediato anche se forse ormai tardivo.

“La segreteria regionale Confarca insieme alle segreterie provinciali – si legge nella lettera – evidenzia come il DPCM del 4 marzo 2020 avesse sospeso tutte le attività didattiche, teoriche e pratiche, delle autoscuole e la totalità degli esami svolti in motorizzazione o nelle sedi delle stesse autoscuole”.

Le autoscuole, di fatto, sono rimaste chiuse fino al 17 maggio per effetto del dettato nazionale e hanno ripreso la loro attività solo grazie all’articolo 7 dell’ordinanza regionale n. 21 del 20 maggio 2020

“Per un marchiano errore – scrivono dalla Confarca – il nostro codice ATECO non veniva menzionato tra quelli sospesi  ma ricompariva tra quelli riaperti. Per quanto sopra illustrato le chiediamo di intevenire tempestivamente per porre rimedio all’esclusione, iniqua ed ingiusta, della nostra categoria dal bando”.

Adesso la Regione dovrà decidere cosa fare. Delle due dovrà scegliere una strada: o lasciare fuori le scuole guida dai contributi con le conseguenti giuste proteste e i rischi che ne conseguono per tutto un settore commerciale, oppure sospendere il click day previsto per il 5 ottobre e rinviare il tutto per avere il tempo di pubblicare la rettifica del bando e consentire l’accesso anche alle scuole guida.

Ma il problema non è da poco in ogni caso visto che virtualmente i soldi sarebbero già finiti. Le imprese iscritte al portale, infatti, sono in numero tale da assorbire per intero la disponibilità di fondi stanziati e messi a bando anche se la graduatoria sarà fatta solo dopo il click day in base all’ordine di richiesta e non in base all’ordine di iscrizione al portale.

E intanto viaggia verso uno spiraglio di soluzione un altro problema, quello del Durc. Per il rilascio di contributi pubblici, infatti, le imprese devono mostrare il documento unico di regolarità contributiva. Solo che moltissime attività, proprio a causa del lockdown, sono state costrette a sospendere il pagamento dei contributi agli enti previdenziali. Il classico cane che si morde la coda. La Regione concede contributi per far rientrare le imprese dalle perdite e dai debiti accumulati per lo stop ma solo a chi ha pagato regolarmente i contributi.

Per scavalcare l’assurdità normativa Riscossione Sicilia ha istituito un servizio di front office e uno di back office e stabilito una corsia preferenziale per trattare rapidamente tutte le istanze di ammissione alla rateizzazione del debito. Basterà?

 

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