Derubato del giubbotto che conteneva anche la fascia di sindaco. Ma quel che è peggio derubato mentre rilascia una intervista tv contro la micro criminalità. E’ accaduto al sindaco di Ventimiglia, città Ligure di confine fra l’Italia e Francia. A subire il furto il sindaco Gaetano Scullino e il video fa il giro della rete.

Bene dalla Sicilia arriva non solo la solidarietà ma anche un gesto simbolico. La fascia di sindaco rubata sarà sostituita attraverso un dono che viene da un’altra città di Ventimiglia, quella di Sicilia. Così il sindaco di Ventimiglia di Sicilia Antonio Rini ha deciso di donare la nuova fascia al collega. Gesto certamente originale e curioso ma fondamentalmente simbolico che rappresenta la solidarietà tra Nord e Sud Italia.

Da un lato, dunque, il primo cittadino di Ventimiglia (ligure) Gaetano Scullino. Vittima dell’episodio diventato subito virale, durante un’intervista televisiva, il primo cittadino è stato derubato di una giacca e della fascia tricolore poggiate su una panchina. Un furto in diretta, proprio mentre si discuteva di criminalità e sicurezza.

Un brutto episodio la cui eco, oltre a fare il giro del web, è arrivata fino in Sicilia, nell’altra Ventimiglia, nel piccolo comune dell’entroterra palermitano.

Dall’altro entra in campo il sindaco di Ventimiglia (di Sicilia) Antonio Rini, che ha deciso di contattare personalmente il suo omologo ligure. Per esprimere vicinanza e sostegno Rini ha pensato di donare al primo cittadino ligure, una nuova fascia tricolore.

“Si tratta- dice il sindaco di Ventimiglia di Sicilia -di un piccolo gesto che, solo in parte, ripara un torto subito dal sindaco Scullino. É la testimonianza di un legame ideale e concreto che unisce indistintamente Nord e Sud. Siamo convinti che la lotta alla criminalità, non possa basarsi su luoghi comuni e pregiudizi. La sfida di oggi è quella di creare attività proficue e riflessioni puntuali a partire anche da episodi vili come questi e andare oltre. Ai nostri ventimigliesi liguri un abbraccio e un augurio da parte dei “compaesani” ventimigliesi siculi “