Una rete da pesca di circa 150 metri è stata sequestrata dai militari della Guardia costiera in un tratto di mare, nella rada di Augusta, riservato alle navi della Marina militare italiana. A sistemarla alcuni pescatori che si erano spinti fin lì a bordo di una barchetta: tutti quanti hanno rimediato una sanzione per un importo complessivo di 2 mila euro.

“Nella serata di ieri, mercoledì 30 ottobre, è stata fatta una richiesta d’intervento da parte di un Comando della Marina Militare, con cui si segnalava, nei pressi di un tratto di mare in cui è interdetta la navigazione ai privati per esigenze di natura militare, la posa di una rete ad opera di una barchetta” fanno sapere dal comando della Capitaneria di Augusta.

“Ai pescatori irregolari è stato quindi intimato di fermarsi, con l’ordine di seguire l’unità militare presso la banchina della Capitaneria di Porto di Augusta: i militari hanno, perciò, proceduto al sequestro di circa 150 metri di rete (che, si rammenta, è un attrezzo da pesca che non può essere detenuto da coloro che, essendo privi della prevista licenza,
non sono abilitati ad esercitare la pesca professionale), ed a comminare la relativa sanzione amministrativa, pari a  2.000, ai contravventori”.

Nei giorni scorsi, nella rada di Augusta, è stata disinnescata e poi fatta brillare in una zona sicura una bomba di fabbricazione tedesca, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, dai palombari del Gruppo operativo subacquei del Comando subacquei ed incursori della Marina militare  distaccati presso il Nucleo Sminamento difesa antimezzi insidiosi) di Augusta. L’ordigno, che si trovava nelle acque del golfo Xifonio, ad Augusta, ad una profondità di 25 metri e distante 500 metri dalla costa, è stato rintracciato durante un addestramento.

Lo scorso anno i palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 72.000 ordigni esplosivi di origine bellica, rinvenuti e neutralizzati nei mari.