L’olio di cocco vergine (VCO) ha mostrato un potenziale nel trattamento del Covid-19. Così il Consiglio filippino per la ricerca e lo svilupppo sanitario (PCHRD), sebbene abbia avvertito che non si sono conclusi gli esperimenti in laboratorio.

Jaime Montoya, direttore esecutivo della sezione ricerca del Dipartimento di Scienza e Tecnologia, ha affermato che è stato scoperto che le proprietà antivirali del VCO hanno ridotto la quantità di virus fino al 90%, facendo sperare che l’integratore alimentare possa essere un trattamento efficace contro l’infezione.

«Vorrei chiarire che anche se funziona in laboratorio, dobbiamo ancora vedere se lo stesso accade quando viene effettivamente somministrato alle persone contagiatedal virus», ha detto l’esperto alla stampa locale.

Sulla base di un esperimento condotto dal dottor Fabian Dayrit dell’Università Ateneo De Manila (ADMU), i derivati ​​del VCO chiamati acido monolaurico disintegrano la membrana cellulare del SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19. «Abbiamo effettivamente testato il virus vero e proprio e lo distrugge. Annienta la superficie che li protegge dagli aggressori, dagli anticorpi», ha spiegato l’esperto.

«Se distruggi prima il ‘cappotto’, il virus è soggetto all’annientamento. Inoltre, non è in grado di entrare nella cellula perché deve avere quel ‘mantello’ che trasporta il recettore o la sostanza che gli consente di entrare in essa», ha aggiunto.

«Data la considerevole evidenza scientifica per l’attività antivirale dell’olio di cocco, dell’acido laurico e dei suoi derivati ​​e della loro sicurezza generale, e l’assenza di una cura per il Covid-19, sollecitiamo che siano condotti studi clinici tra i pazienti che sono stati infettati. Questo trattamento è conveniente e praticamente privo di rischi, e i potenziali benefici sono enormi», ha proseguito il ricercatore.

Tuttavia, come ribadito poco su, il dott. Montoya ha sottolineato che sono necessarie ricerche ulteriori per garantire l’efficacia del VCO, un prodotto immediatamente disponibile nelle Filippine (e non solo), come possibile trattamento contro il COVID-19: «Dobbiamo ancora attendere i risultati della sperimentazione clinica perché non vogliamo che le persone abbiano l’impressione che stiamo già dicendo che funziona davvero».