Due coniugi di Campobello di Licata, 38 anni lui e 30 lei, sono stati arrestati durante un servizio antidroga effettuato carabinieri della locale stazione e di Ravanusa.

In un terreno in loro uso, in contrada Ficuzza, militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato una piantagione di marijuana composta da 35 piante complete di infiorescenza ed altri sei piccoli arbusti ancora da trapiantate nel terreno.
I due sono stati posti ai domiciliari.

Ma non si tratta degli unici arresti per droga eseguiti nelle ultime ore.
Gli agenti di polizia hanno scoperto a Vittoria un vero mercato della droga, ricavato in un appartamento dove vivono madre e figlio, accusati di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio e destinatari di due misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Ragusa. Lui, D.G., vittoriese, 44 anni, con precedenti penali, è stato arrestato e condotto in carcere mentre la donna, C.G., vittoriese, 68 anni, è stata sottoposta all’obbligo di firma.
Da quanto scoperto dagli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Ragusa, gli indagati avrebbero ricevuto i loro clienti nella loro casa, dotata di un sistema di videosorveglianza per evitare brutte sorprese ma le indagini della polizia hanno permesso lo stesso di scoprire il vasto giro di affari della famiglia, che, in un solo pomeriggio, riceveva le “visite” di almeno 30 persone, tossicodipendenti in cerca di dosi di droga, prevalentemente cocaina e marijuana. Non sarebbero serviti appuntamenti telefonici, bastava recarsi in quella palazzina, bussare alla porta di casa degli indagati e comprare gli stupefacenti.

Nel Catanese, invece, è stata eseguita una operazione antidroga dai carabinieri del comando provinciale di Catania, della compagnia di Acireale e del nucleo Cinofili di Nicolosi che hanno eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Procura etnea, nei confronti di 11 indagati. Militari dell’Arma hanno arrestato quattro persone e notificato ad altri sette un obbligo di dimora e di presentarsi alla polizia giudiziaria.
I reati contestati, a vario titolo, sono spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato, ricettazione e detenzione illegale di arma. Le indagini erano state avviate dopo che un anonimo aveva segnalato una fiorente attività di spaccio ad Aci Sant’Antonio e l’ubicazione di un deposito di droga in un garage dello stesso paese. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire la rete che gestiva ‘piazze di spaccio’ anche a San Giovanni La Punta e a Pedara.

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