Proclamano lo stato di agitazione sindacale le associazioni di categoria che rappresentano bus, vetture e natanti con conducente e preannunciano l’intenzione di indire una manifestazione nazionale per il 28 ottobre in tutte le città capoluogo di regione e chiedono la formale attivazione, nei cinque giorni successivi al ricevimento della nota inviata al Governo, ai prefetti, ai questori e ai presidenti delle regioni, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie.

Le associazioni di categoria che hanno inviato la nota sono FAI TP ANITRAV FIA FEDERVARIE CONFINDUSTRIA ASS.UNITI PER L’ITALIA FINCC Ass. NCC Italia ANC EMET LLP FEDERNCC ROMA CONFCOMMERCIO Sindacato Fiumicino ASINCC ABT 2020 SICILIA ANAT Tutela NCC FION ASSOBUS Comitato AIR AZIONE NCC BUS CONDIVISO ANSTRA ACNC C ABT BUS 2020 FEDERNOLEGGIO/CONFESERCENTI.

Nella nota vengono spiegate le motivazioni dello stato di agitazione.
Si legge infatti: “L’emergenza sanitaria pandemica denominata COVID-19 ha, per limitare il rischio di contagio, dovuto far adottare alle autorità nazionali, misure drastiche sulla limitazione della circolazione delle persone. Tale circostanza ha prodotto immediatamente la totale cancellazione delle prenotazioni delle gite scolastiche, congressi, viaggi culturali, escursioni crocieristiche e spostamenti in genere, tuttavia le attività in oggetto non rientravano tra quelle sospese dai vari DPCM e DL che si sono susseguiti dall’inizio di marzo ad oggi, ma venivano lasciate aperte perché il codice ATECO 49.00 le faceva rientrare in quelle che sono considerate essenziali. In questo frangente le aziende si sono ritrovate sulla carta attive ma, di fatto, sono state fermate dalla totale mancanza di utenza e anche quella timidissima ripresa è stata stroncata dal risalire della curva dei contagi che ha fatto scaturire ulteriori provvedimenti restrittivi”.

E ancora: “Le scriventi associazioni più volte hanno inviato al Governo richieste di aiuti per la grave situazione creatasi, invocando provvedimenti che avrebbero potuto in qualche modo salvare imprenditori e dipendenti dal baratro, le richieste purtroppo non hanno mai avuto un riscontro e non hanno nemmeno prodotto nessun incontro. La peculiarità di questo comparto è la totale dipendenza dai flussi turistici e, seppur rientrante nel settore trasporti, costituisce anello indispensabile ed interagente con l’industria turistica.
I Dicasteri sollecitati (Turismo e Trasporti) ed il governo stesso ignorano queste attività tenendo gli occhi puntati sui soli servizi di TPL che, se pur aventi lo stesso codice ATECO, svolgono attività completamente diverse.
Primi a fermarsi e senza speranza di ripartenza!!! Leasing, tasse, mutui, contributi spostati di qualche mese, e senza previsioni di poter ripartire e poter onorare le scadenze procrastinate. Intanto si parla di affiancamento al TPL ma fino ad oggi tale misura non è mai stata messa in atto”.

Conclude la nota: “In questo contesto l’esasperazione dovuta alla mancanza di attenzione da parte del Governo ci induce, nostro malgrado, ad invocare il diritto di manifestare affinché si possa avere la giusta attenzione per evitare default e licenziamenti in massa ma soprattutto perché le associazioni non riescono più a gestire le iniziative di protesta di una base ormai stanca”.