In circa 300 sono arrivati a piazza Duomo, a Siracusa, per protestare contro i provvedimenti del Presidente della Regione, che ha imposto il coprifuoco dalle 23, e del Presidente del Consiglio, autore di un Dpcm piuttosto restrittivo per le attività commerciali.

La manifestazione, sul solco di quella di ieri sera a Palermo, è stata pacifica ed è partita alle 22 da corso Gelone, il cuore della città, per poi approdare in Ortigia, proprio sotto la sede di Palazzo Vermexio, la casa del Comune. Tra i manifestanti soprattutto operatori commerciali, in particolare ristoratori, titolari di bar e pizzeria, gestori di palestre, le categorie produttive maggiormente penalizzate da quel che qualcuno chiama già lockdown mascherato. La polizia ha controllato che non vi fossero problemi di ordine pubblico, naturalmente c’era molta tensione in strada ma la ragione ha avuto la meglio sulla rabbia, insomma le scene che si sono viste a Napoli, e che hanno fatto il giro di Italia, non si sono ripetute a Siracusa, così come a Palermo.

In giornata, è stato lo stesso presidente della Regione ad intervenire criticando la scelta del Governo nazionale.

“Il governo nazionale si è assunto la responsabilità di fare pesare le chiusure sul settore della ristorazione, della cultura e dello sport. Le Regioni italiane, con un documento unanime, avevano chiesto di fare altro e di muoversi in direzione di scelte ragionate e sostenibili sotto il profilo dell’equilibrio tra diritto alla salute e diritto ad una vita quanto più ordinaria possibile, in un periodo del tutto straordinario”.

Le attività dei servizi di ristorazione – recita il dpcm – barpubristorantigelaterie e pasticcerie – «sono consentite dalle 5 del mattino fino alle 18 del pomeriggio. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi». Dopo le 18 «è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico». Resta consentita «senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati».

 

 

 

 

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