Assolti perché il fatto non costituisce reato l’ex direttore del 118 Gaetano Marchese e l’allora vice e attuale capo Fabio Genco. I due erano accusati di peculato per avere utilizzato un elicottero del 118 per trasportare Marchese da Alghero a Palermo che era colpito da una dissecazione dell’aorta di grave A.

Il pm Enrico Bologna aveva chiesto l’assoluzione al collegio presieduto da Fabrizio La Cascia. Secondo gli avvocati difensori, Giuseppe Gerbino per Fabio Genco e Francesco Bertorotta per Gaetano Marchese, l’ex capo del 118 si trovò di fronte al bivio: o rischiare una operazione a Sassari, in un ospedale dove non erano mai o quasi mai stati svolti interventi di quel tipo, oppure farsi trasferire d’urgenza a Palermo attraverso l’elicottero del “suo” 118.

La questione fu sollevata, a cose fatte, dall’assessore sardo alla salute Luigi Arru, scoppiò uno scandalo nel 2015 e Marchese e Genco, che diede il via libera all’intervento del velivolo, finirono sotto processo. In soccorso di Marchese è intervenuto di nuovo il cardiochirurgo che tra il 15 e il 16 gennaio 2015 lo operò di urgenza, Michele Pilato, direttore del servizio dell’Ismett, Istituto Mediterraneo trapianti di Palermo.

Il testimone ha detto che in effetti Marchese ebbe motivo di temere per la propria incolumità e dunque che ritenne che l’unica soluzione era quella di provare a farsi trasportare in Sicilia e di farsi operare a Palermo: cosa che fece e la tesi ha convinto anche il pm. In Sardegna prima di eseguire una tac sono passate cinque ore. Poi il trasferimento in un altro ospedale era previsto in ambulanza. L’ex capo del 118 rischiava di morire in ambulanza.