Slitta a oggi l’ordinanza sindacale con la quale vengono stipate subito 7500 tonnellate sulla sommità della sesta vasca di Bellolampo dopo che l’Arpa ha dato il placet alle prescrizioni. Un provvedimento che però non servirà al rientro dell’emergenza. Nei giorni scorsi intanto il presidente Rap Giuseppe Norata è stato coinvolto nelle indagini che ruotano attorno alla discarica palermitana.

Le indagini potrebbero risultare pesanti o più leggere nei suoi confronti in relazione all’esito delle analisi del materiale sequestrato dai carabinieri del Noe, assieme ai documenti amministrativi portati via dagli uffici della società. Lo riporta il Giornale di Sicilia. Solo dopo la conclusioni di questi accertamenti, si potranno delineare meglio i contorni della vicenda. “Sono stati giorni di grande amarezza – dice Norata – ma ora mi sento sereno perché sono consapevole di avere agito per il bene della collettività anche senza avere gli strumenti adeguati. In termini di prospettiva giudiziaria, potevo agire diversamente e ora sarei più tranquillo. Invece pago il dazio. Sono però stato rincuorato dai messaggi di persone sconosciute, tanti cittadini comuni che mi hanno sostenuto sui social e con attestati di stima”.”Mi ero sentito con l’assessore Sergio Marino per capire i tempi dell’ordinanza – aggiunge Norata – A Bellolampo ci sono ancora tanti problemi, la Rap ha tanti problemi che vorrebbe evitarsi, ma purtroppo ci siamo dentro”.

L’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto dopo aver constatato la grande quantità di rifiuti ammassati in attesa di essere trattati, vicenda della quale si è scritto più volte. Una scelta, quella di accatastare i rifiuti, obbligata che lo stesso Norata avrebbe spiegato sostenendo che l’alternativa sarebbe stata lasciare i rifiuti in strada.