«Alle 19 ci sarà un annuncio sulla soluzione dell’apertura fino alle 23 di bar, rosticcerie, pasticcerie, ecc. Lo faremo in ambito regionale. La Sicilia non è come le altre Regioni. È uno Stato nello Stato e si deve saper comportare».

Così Cateno De Luca, sindaco di Messina, ospite della terza puntata della 16esima edizione di Casa Minutella su BlogSicilia.it.

Poi, a proposito della città messinese: «Venerdì prossimo, 29 ottobre, attueremo le nostre azioni, in parte simili a quelle già attuate durante il lockdown. Tuttavia, se chiedo le restrizioni, o metto un elemento per mediare le restrizioni o la gente prende a sputazzate anche De Luca. Stiamo definendo, quindi, in queste ore quanti milioni di euro metteremo in aiuti. Faremo un bando per fare riaprire le attività teatrali, musicali e tutta una serie di attività che avranno una riapertura diversa con il sostegno economico del Comune di Messina. Noi lo stiamo facendo perché guardiamo al dopo».

«Noi facciamo parte del partito del 27 perché il 27 prendiamo lo stipendio o l’indennità – ha proseguito De Luca – Se non ci mettiamo nei panni di chi ruota attorno ai palazzi, siamo folli. Ora dobbiamo mettere soldi in circolazione, altrimenti tra due mesi nessuno pagherà le imposte per mantenere chi resta nel palazzo. Se non si fa così, non puoi pretendere altrimenti il rispetto delle restrizioni».

Sul trasporto pubblico a Messina: «Abbiamo dato disposizione all’ATM anche a convenzionarsi con i vettori privati per raddoppiare le linee più trafficate».

Buone notizie, poi, per i messinesi: «Esenzione dell’acqua per tutto il 2020 e forse per sei mesi del 2021. Esenzione totale della TARI 2020 e 2021. Stiamo mettendo delle risorse per far ripartire il mondo della musica. Stiamo mettendo in circolazione i buoni mensa da spendere solo nei nostri ristoranti».

Infine l’attacco a Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione: «Si è impuntata per farci spendere 80 milioni di euro per affittare nuove aule, per le sistemazioni con i lavori ancora in corso, per acquistare i banchi che devono ancora arrivare, un impegno non mantenuto dallo Stato. Tutti questi soldi sono andati in fumo perché se si pone già il tema della Didattica a Distanza per le superiori, allora abbiamo già bruciato la maggior parte di queste risorse. Perché non attendere l’autunno prima di prendere quelle decisioni? Io avrei preteso di inizire con i doppi turni. Questo significava alleggerire da subito il problema dei trasporti. Non hanno idea neanche di come si amministri un condominio. Il sistema è andato in tilt».

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