Ieri pomeriggio in diretta a Casa Minutella su BlogSicilia aveva annunciato la soluzione contro il dpcm Conte e il modo per permettere l’allungamento degli orari di apertura in Sicilia. Qualcosa di concordato con il Presidente della Regione. Ma al momento di ufficializzare la soluzione in serata l’annuncio concordato è diventato, invece, un nuovo attacco del sindaco di Messina Cateno De Luca al governatore Nello Musumeci che nel frattempo in aula all’Ars aveva annunciato un ddl per legiferare, a livello regionale, sulla materia

“Il presidente Musumeci avrebbe chiesto al Premier Conte l’autorizzazione a discipline in deroga al DPCM, circa la chiusura di alcune attività commerciali e produttive. Suggerisco a Musumeci che però, tale facoltà è già riconosciuta alle Regione dal decreto legge n. 33/2020. La stessa Provincia Autonoma di Trento si è avvalsa di tale previsione normativa. Inoltre, il nostro Statuto regionale prevede che l’industria e il commercio, la distribuzione di prodotti agricoli, siano di esclusiva potestà regionale, mentre la sanità ripartita con lo Stato. Pertanto, il Presidente Musumeci questi poteri già li possiede. Considerando che il nostro quadro epidemiologico dimostra che l’indice RT è 1.28, inferiore a quello nazionale, pari a 1,50, non ci capisce perché non sia al lavoro per un’ordinanza regionale che preveda misure derogatorie in senso ampliativo, supportate dall’indice del contagio che pone la Sicilia solo al 16° posto nella graduatoria nazionale tra le Regioni per indice di contagio. Proprio nel momento in cui si dovrebbe agire con tempestività, prevedendo anche il coinvolgimento dei sindaci – che stanno in trincea – si attendono pareri da Roma, penalizzando ulteriormente i siciliani, che osservano le regole e riescono a mantenere un basso indice di contagio a causa delle condotte irresponsabili attuate da chi, tali regole, pensa di poterle violare”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.

“Voglio agevolarti, donandoti un documento da me prodotto: un’ordinanza che prevede tali disposizioni in deroga a quelle nazionali. Non dovresti fare altro che farla propria e liberare la Sicilia da questa stringente morsa in cui è stata relegata. Spero che non conosca una sorte analoga a quella della banca dati “Si passa a condizione” unico strumento di prevenzione che ho personalmente ideato, realizzato ed applicato fino alla sua sospensione disposta con il DPR del 9 aprile 2020. Per orgoglio, Musumeci ha preferito non avvalersi di tale opportunità di controllo capillare nonostante sia l’unico modo che avrebbe consentito a ogni Sindaco dei comuni della Sicilia di conoscere l’identità di ogni turista o visitatore dell’isola e di potere tracciare l’eventuale ambito di pre-contagio”.

“Il Presidente Musumeci afferma che la mia apertura istituzionale nei suoi confronti è una fake news? Informati, ho dimostrato sul campo la mia genuinità – conclude il Sindaco peloritano. Nazioni come il Giappone, la Corea, l’Australia hanno saputo circoscrivere e ridurre significativamente il contagio avvalendosi di strumenti di tracciamento pre-contagio, con finalità preventiva. Siccome non sono rancoroso ma amo profondamente la mia Terra, oltre a inviarti la proposta per un’ordinanza che non penalizzi drasticamente la nostra economia, ripropongo nuovamente il dono della banca dati, perché sono convinto che solo il sapiente ed accorto utilizzo di un tale strumento, unito al rispetto delle norme sanitarie, potrà consentire alla Sicilia di affrontare questa crisi, ed uscirne senza pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane e di povertà crescente ed irreversibile”.

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