Nuova giornata di crisi ai pronto soccorsi a Palermo. Ci sono 40 pazienti Covid positivi al pronto soccorso dell’ospedale Civico e altrettanti in quello del Cervello.

I presidi di emergenza di Villa Sofia, del Policlinico, dell’Ingrassia e del Buccheri La Ferla sono impegnati a garantire le altre urgenze, codici rossi e gialli.

Giornata ancora una volta di fuoco per i medici dei posti di emergenza. All’ospedale Civico sono state allestite alcune postazioni con l’ossigeno all’esterno. Dentro non c’è più un posto.

Anche all’ospedale Cervello la situazione è molto seria. In questa fase riuscire a dare assistenza a tutti quelli che si presentano on gravi sintomi respiratori è davvero complicato.

Basta andare all’esterno dei presidi ospedalieri per vedere che si sono ambulanze in coda con pazienti all’interno che non riescono ad essere accolti dentro le strutture se non dopo ore.

Al momento ci sono 44 pazienti Covid positivi al pronto soccorso dell’ospedale Civico e 43 in quello del Cervello.

Solo a Villa Sofia ci sono 70 pazienti no Covid. All’ospedale Civico sono state allestite alcune postazioni con l’ossigeno all’esterno. Dentro non c’è più un posto. Alcuni pazienti sono assistiti in ambulanza.

Si attende che la struttura commissariale sblocchi i posti all’ospedale di Partinico e di Petralia Sottana per allentare la pressione sui presidi di emergenza.

“I timori più volte sollevati al governo regionale ed al presidente Musumeci, che continuava a snobbare il nostro allarme, purtroppo iniziano ad essere confermati dalle notizie sui pronto soccorso in tilt. A Palermo alcuni pazienti sarebbero addirittura stati assistiti all’interno delle ambulanze poiché non c’è spazio per i ricoveri all’interno delle strutture”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars.
“Musumeci ha gravi responsabilità in tutto questo – aggiunge Lupo – nei mesi scorsi il governo regionale ha sottovalutato la necessità di riorganizzare la rete ospedaliera in vista della nuova ondata di contagi, ampiamente prevista. E adesso i nodi vengono al pettine. Purtroppo – conclude Lupo – a farne le spese sono i siciliani, che devono subire gli effetti della pandemia sommati a quelli di un governo regionale drammaticamente inadeguato a gestirla”.

 

 

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