Seconda giornata  al drive in del tampone  alla Fiera del Mediterraneo di Palermo che si conclude a livello organizzativo non proprio con un bilancio positivo.

Al netto delle lunghe code d’auto formatisi sin dalla prima mattina, alle 14.45 circa, quindi un’ora ed un quarto prima della chiusura in molti sono stati congedati e rimandati a casa magari dopo essere stati numerose ore in auto in attesa del test. Naturalmente  tutto questo ha creato momenti di tensione e malcontento tra i cittadini in coda.  Domani si ripete con apertura fino alle 14. Da ricordare che in questa prima fase lo screening, su base volontaria, è riservato soltanto a personale scolastico degli istituti di ogni ordine e grado, personale Ata, docenti. Questo vale la pena sottolinearlo per evitare che si affollino cittadini che pur non essendo in questa categoria pensano di potersi sottoporre al tampone e si mettono in fila. Ieri su 980 tamponi rapidi sono stati scoperti 50 positivi asintomatici individuati.

Su 1.204 tamponi rapidi effettuati oggi sono stati intercettati 121 positivi. In due giorni di screening negli spazi della Fiera del Mediterraneo a Palermo, dove sono state allestite le postazioni drive in per i test, su 2.184 sono stati 171 i positivi asintomatici al Covid che sono stati già isolati.

Il caos comunque già da stamattina. Le auto arrivano da tutte le direzioni per accedere all’area dedicata ai tamponi. Così si è creata una doppia fila tutto intorno all’area della fiera.  Una paralisi per il traffico ma anche un rischio assembramento visto che la gente in attesa scende dall’auto, crea capannelli con altre persone nell’attesae per le tante persone che attendono fuori dall’auto, chicchierano nell’attesa fra loro e così via con il rischio che la prevenzione si trasformi in occasione di contagio.
A coordinare le operazioni della prima giornata è stato Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, presenti anche Enzo Massimo Farinella e Tiziana Maniscalchi, rispettivamente direttore dell’unita’ di malattie infettive e responsabile del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, che fanno parte dello staff del commissario.

La procedura, che oggi, però, sembra essere saltata almeno guardando dall’esterno, prevede l’ingresso delle auto in Fiera, lato Monte Pellegrino, e poi il passaggio davanti alle tende dove il personale dell’Asp Palermo, medici e infermieri, esegue il tampone rapido con l’utente che resta a bordo della propria vettura. Dopo alcuni minuti di attesa arriva l’esito: se negativo viene rilasciato un certificato, in caso di positività l’utente passa in altra tenda per il tampone molecolari che accerta definitivamente l’eventuale positività.

Si proseguirà la prossima settimana. “Un metodo necessario – sottolinea il sindaco Leoluca Orlando – e a questo punto indispensabile, per far fronte ad un numero di contagi che rischia di essere del tutto fuori controllo, portando al collasso il sistema di tracciamento e forse l’intero sistema sanitario regionale. Abbiamo tutti insieme scelto di dare la priorità al mondo della scuola, nel tentativo di scongiurare il blocco delle attività didattiche. Nei prossimi giorni, con le autorità sanitarie regionali e l’Asp Palermo, decideremo come aprire questo servizio a tutti coloro che vorranno verificare il proprio stato di salute in modo sicuro e veloce”.

Dopo aver constatato le difficoltà sono state aumentate fino a 9 le postazione interni per i tamponi per velocizzare la risposta alla coda. Ma il problema non è all’interno della struttura dove la parte sanitaria funziona. Il tema è ‘organizzazione all’esterno dove servirebbero controlli, vigli urbani lungo tutto il perimetro e maggiore civiltà da parte dei palermitani.

“Il metodo dello screening di massa tramite drive-in all’aperto è senza dubbio efficace per individuare velocemente i positivi al Covid-19 e quindi ridurre il numero dei contagi. È in questo momento drammatico uno strumento fondamentale per frenare i casi sintomatici che stanno sempre più affollando gli ospedali ormai prossimi al collasso.
Per questo chiedo alla Regione e al Comune di fare il necessario per mantenere questo servizio alla fiera del Mediterraneo quanto più a lungo possibile per le categorie sensibili partendo dagli studenti e anche per coloro che sono costretti a casa in attesa dei tamponi da parte sell’ASP. Sarebbe poi utilissimo realizzarne al più presto altri nei quartieri della città dove è più difficile che i cittadini abbiano le risorse per poter fare privatamente i test.
Questo è un modello di intervento che va esportato anche fuori Palermo, eventualmente ricorrendo anche al supporto della Protezione civile e dell’esercito. Non c’è più tempo da perdere per frenare non tanto la crescita del numero di positivi, quanto piuttosto il numero dei sintomatici e di coloro che necessitano di cure mediche”.  Lo ha dichiarato la deputata Marianna Caronia si Forza Italia

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