Sono 1.768 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 11.500  tamponi effettuati; 49 i decessi, che portano il totale a 1.371.

Con i nuovi casi salgono a 38.508 gli attuali positivi con un incremento di 188. Di questi 1.798 sono i ricoverati, 26 in meno rispetto a ieri: 1.545 in regime ordinario e 253 in terapia intensiva, ancora 3 in più di ieri. In isolamento domiciliare sono 36.710. I guariti sono 1531.

Sul fronte della distribuzione fra province in testa c’è Palermo che torna in testa con 516 casi seguita da Catania con 502 casi poi Ragusa 180, Messina 126, Trapani 116,  Enna 109, Siracusa 82,   Caltanissetta 80, Agrigento 57,  .

Intanto si apprende che il rischio esiste anche per i più piccoli. Sono stati 8 i decessi per Covid19 registrati nei bambini e nei ragazzi da 0 a 19 anni dall’inizio dell’epidemia, a fronte degli oltre 52.000 decessi registrati tra gli adulti. Sempre dall’inizio della pandemia il numero complessivo dei contagiati in questa fascia d’età è stato 149.219, pari al 12,2% del totale.

A fare il punto, sulla base degli ultimi dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità e aggiornati al 18 novembre, è la Societa’ Italiana di Pediatri (Sip), in occasione della conferenza stampa di presentazione del Congresso Straordinario Digitale ‘La Pediatria italiana e la Pandemia da Sars-CoV-2’.

In particolare, dall’inizio dell’epidemia, sono stati 43.841, pari al 3,6% del totale, i casi diagnosticati nella fascia di età da 0-9 anni e 105.378 quelli nella fascia 10-19, pari all’8,6%. Tra i bambini da zero o un anno, gli asintomatici sono più di 6 su 10 (64%), quelli con sintomi lievi 3 su 10 (32%) e solo il 3% manifesta sintomi severi.

Nella fascia di età tra i 2 e i 19 anni gli asintomatici sono più di 7 su 10, la restante parte ha pochi sintomi, mentre marginali sono i sintomi severi (0,4%). “Nei mesi del lockdown – ha spiegato Alberto Villani, presidente Sip – tra i bambini abbiamo avuto 4 decessi con pregresse patologie e un numero molto basso di contagi. Contagi che sono rimasti bassi nel periodo post lockdown ed estivo. Poi, da ottobre in poi, abbiamo visto un incremento della curva. Ma anche i nuovi numeri confermano che i bambini hanno forme meno gravi e che è rara, anche se non impossibile, la necessità di cure intensive”. Anche rispetto ai decessi, conclude Villani, “gli ultimi dati sono in linea con l’atteso, a conferma del fatto che i bambini corrono meno rischi diretti a causa dell’emergenza sanitaria ma hanno tutta una serie di rischi collaterali molto importanti, le cui conseguenze però non si manifestano oggi”.

Attualmente non ci sono vaccini anti-Covid per la fascia pediatrica. “Gli studi inizieranno probabilmente verso aprile 2021, con la sperimentazione nei bambini” spiega intanto Antonella Viola, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica-Città della Speranza di Padova. “Non c’è nulla di certo, ma chi lavora nel campo considera che la primavera sia un tempo probabile – continua – Se i vaccini per gli adulti saranno approvati a fine dicembre, i tempi per iniziare la sperimentazione sui bambini di tutte le eta’ portano alla primavera’.

 

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