E’ stata assegnata a un raggruppamento di professionisti, che fa capo allo Studio Colonna di Messina, la progettazione dell’intervento di consolidamento del tratto della Sp 12 che attraversa Limina, comune peloritano.

L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, raggiunge dunque un altro fondamentale traguardo per rimuovere una atavica situazione di pericolo. Sono infatti lavori attesi a lungo quelli che la Struttura commissariale, diretta da Maurizio Croce, potrà affidare non appena riceverà l’elaborato da parte degli esperti.

La zona, classificata R4 a conferma delle insidie che nasconde, comprende la via Roma e la via Martiri di Bologna. Qui una frana complessa, che comincia a monte della strada provinciale che conduce a Roccafiorita, ha interessato diversi fabbricati e viene continuamente alimentata, a ogni forte pioggia, dalle infiltrazioni d’acqua.

I lavori, ai quali è stato destinato un milione e 800 mila euro, dovranno arrestare il progressivo scivolamento a valle del versante che potrebbe coinvolgere anche gli impianti sportivi comunali. Visibili a occhio nudo sono, d’altronde, gli abbassamenti del terreno e le profonde lesioni apparse sulle vecchie opere di sostegno. I progettisti, pertanto, saranno anzitutto chiamati a individuare le soluzioni più idonee per intercettare e drenare adeguatamente le acque piovane che dovranno essere dirottate verso l’impluvio naturale esistente. Una serie di muraglioni servirà invece a contrastare i movimenti del suolo. Ogni struttura dovrà essere ricoperta con pietra naturale per ridurre al massimo l’impatto ambientale.

Sempre in tema di dissesto idrogeologico, tre giorni fa, la Regione ha dato notizia di analoghi interventi a Vallelunga Pratameno, nel Nisseno.
E’ una parete rocciosa che si estende per circa 220 metri quella sulla quale alcuni ingegneri e geologi stanno già lavorando per stabilire come intervenire per mettere in sicurezza la sottostante contrada Tanarizzi, nella zona nord del piccolo comune.
L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, ha infatti provveduto ad affidare l’appalto per indagini e progettazione esecutiva a un raggruppamento di professionisti.
Il consolidamento del grosso costone è atteso da oltre dieci anni e a poco servirono per rasserenare gli animi di chi abita e lavora nella zona, i muri di sostegno che nel 2008 realizzò la Protezione civile. Già allora era frequente la caduta di massi e, con il passare del tempo, le fessurazioni si sono moltiplicate così come i distacchi di porzioni di roccia più o meno grandi.
L’intervento che la Struttura commissariale potrà assicurare, dopo avere acquisito il progetto, servirà a eliminare quei blocchi che minacciano di rotolare a valle attraverso un’operazione di pulitura e disgaggio a cui seguirà la collocazione di reti e pannelli di funi di acciaio. E la collina, che sovrasta un’area assai trafficata, cesserà definitivamente di rappresentare un pericolo.

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