Palermo è ormai diventata una discarica a cielo aperto. Alla base della nuova emergenza rifiuti c’è la saturazione della discarica di Bellolampo e la chiusura dell’impianto di Alcamo. La situazione di disagio non investe solo Palermo ma 38 comuni della Siclia occidentale, per lo più del Palermitano e del Trapanese. E non è bastata la deroga regionale per il trasporto delle quantità arretrate in altre discariche fra cui Gela. Con  due decreti regionali su Trapani e Catania è stata risolta la situazione di quasi tutti i comuni.I rifiuti sono stati portato a Trapani, Enna Agrigento e Catania, ciascuno in base alla vicinanza. Nei comuni piu grandi come Bagheria e Carini c’era qualche cumulo arretrato che è stato racolto

La situazione continua, invece, a peggiorare a Palermo. E adesso sull’emergenza parte la rivalsa politica all’interno della stessa maggioranza che sostiene il sindaco.

“Ci sono altre ragioni ed altri interessi ben più determinanti della maleducazione di qualche cittadino. Ormai è dal 2017 che viviamo una situazione in continuo peggioramento. La RAP – dice Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – ha avuto rinnovato il contratto di servizio per i prossimi 15 anni ed è grave che non vi sia neanche l’ombra di un rilancio industriale dell’azienda. Quattro mesi fa doveva avviare lo spazzamento automatizzato e ad oggi non si è fatto nulla”.

L’attacco all’azienda è frontale “Come se non bastasse, intere zone della città non vengono mai spazzate e dove questo servizio è offerto, ci pare, venga svolto la domenica con costi maggiori dovuti agli straordinari pagati agli operatori? Ed ancora di chi è la colpa se i 100 lavoratori Reset, fondamentali per aumentare la raccolta differenziata, non sono ancora transitati in RAP?”

E continua anche la battaglia ideologica sui termovalorizzatori nonostante il disastro evidente “Nel 2020 – continua Fumetta – gli obiettivi di raccolta differenziata prefissati nel contratto di servizio non sono stati raggiunti e su questo c’è una grave responsabilità dei vertici di Rap. Non crediamo che Palermo debba essere inevitabilmente condannata alla sporcizia ed all’incuria, si può amministrare diversamente e bene la gestione rifiuti senza evocare la necessità di costruire mostri inquinanti come i termovalorizzatori”.

Ma sul fronte politico e amministrativo e Norata e il suo staff nel mirino, quello stesso Norata che ha più volte riversato sulla Regione le colpe di tutto o quasi “Occorre intanto che il sindaco provveda subito a cambiare tutto il management di RAP con un gruppo più efficiente e motivato. Questa è a nostro avviso una scelta non più rinviabile, una decisione che mostri la volontà di cambiare veramente pagina”.

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