Gli agenti del commissariato di polizia di Pachino hanno arrestato un uomo, 34 anni, di Pachino, con precedenti penali con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione nei confronti della madre. Secondo quanto sostenuto dalle forze dell’ordine, la donna, intorno alle 14 di ieri, sarebbe stata aggredita dal figlio dopo il suo rifiuto a consegnargli 50 euro, soldi che gli sarebbero serviti per i suoi vizi.  A quel punto, l’uomo avrebbe sferrato alla madre un pugno in pieno viso, procurandole lesioni e deficit visivi all’occhio sinistro.

L’uomo, già nel mese di luglio, si era reso responsabile di episodi simili e, per tali motivi, era stato destinatario del provvedimento cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. L’indagato, che nella circostanza è stato anche denunciato per violazione dei provvedimenti cautelari cui era destinatario, è stato portato nel carcere di Cavadonna.

In merito agli episodi di violenza e di bullismo, la Questura di Siracusa ha lanciato un appello.  “Sempre più sono i mezzi adottati per combattere questo fenomeno, attualizzando – dicono dalla Questura – anche nuovi strumenti tecnologici, infatti, una importante iniziativa, finalizzata alla gestione delle richieste di aiuto delle vittime di violenza, in concomitanza con l’emergenza Covid19 e nel periodo del lockdown, è stata l’implementazione della App della Polizia di Stato YouPol, attraverso la quale i cittadini possono “chattare”, anche in modo anonimo, con le sale operative delle Questure per segnalare situazioni di disagio, trasmettere messaggi ed immagini.

“L’applicazione che era stata creata per contrastare – dicono dalla Questura – il bullismo e lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, nel mese di marzo 2020 è stata aggiornata, prevedendo la possibilità di segnalare anche i reati di violenza domestica. Sempre maggiore, inoltre, è la sinergia tra forze dell’ordine, autorità Giudiziaria e centri antiviolenza al fine di creare una vera e propria rete a difesa delle donne vittima di violenza, anche grazie al “Codice Rosso” che permette di accelerare le procedure nei casi di volenza di genere”.