“Siracusani, venite a prendervi il Caravaggio se lo volete, o magari facciamo che lo portiamo a Rimini dove il sindaco conosce bene il ministro Lamorgese e poi a Roma. In questo modo l’opera ritornerà a Siracusa il 4 dicembre ma dell’anno prossimo”. Ha il sapore di una provocazione o magari di una sfida il video messaggio di Vittorio Sgarbi, il presidente del Mart, il museo di Rovereto a cui la tela del Caravaggio è stata prestata per una mostra poi sospesa per l’emergenza sanitaria. 

Il Seppellimento di Santa Lucia è, comunque, al centro di un braccio di ferro per il suo rientro, imposto comunque dal Fec, il proprietario del quadro, tra lo stesso Sgarbi ed un pezzo della città di Siracusa, tra cui la Soprintendenza: come ad accordi, l’opera sarebbe dovuta rientrare il 2 dicembre ma il presidente del Mart ha provato a temporeggiare, spiegando, comunque, che entro l’8 dicembre la tela sarà a Siracusa, anzi è stato lo stesso critico d’arte, nei giorni scorsi, ad annunciare la sua presenza e quella del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, a Siracusa in occasione della sistemazione dell’opera nella chiesa di Santa Lucia al Sepolcro.

Ma in quel video, probabilmente Sgarbi ha voluto affondare i colpi contro il Fronte del No, composto dal docente di storia dell’arte, Paolo Giansiracusa, peraltro autore di una petizione sottoscritta da 300 intellettuali contro il prestito dell’opera al Mart, e dal presidente dell’associazione Dracma, Giovanni Di Lorenzo, più volte presi di mira da Sgarbi. Quest’ultimo avrebbe voluto trattenere il quadro a Rovereto per via del fatto che non essendoci la festa di Santa Lucia a Siracusa, a causa delle esigenze sanitarie, riportare la tela nel capoluogo siciliano sarebbe stata solo una perdita di tempo, visto che, comunque, il quadro tornerà al Mart non appena il Governo darà il via libera alle mostre.

Il quadro, comunque, nei prossimi giorni è atteso in città.