L’assessore alle alle Politiche di inclusione di Siracusa, Rita Gentile, assicura che gli alloggi per i braccianti stranieri, ricavati in una area di Cassibile, quartiere a sud della città, saranno delocalizzati e sicuri dal punto di vista igienico e sanitario.

Un’affermazione che fa seguito all’interrogazione alla Regione della deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, in relazione alla realizzazione di unità abitative in prossimità di Cassibile per accogliere i braccianti, tutti migranti, che, ogni anno, si riversano qui per la stagione della raccolta della patata.

Nella primavera scorsa, così come negli altri anni, gli stranieri dormivano in una baraccopoli abusiva priva di requisiti igienici, alle porte del quartiere, creando paura tra gli abitanti. Per cui, l’amministrazione ha deciso di individuare un’area per ospitare i migranti anche  molti residenti si sono detti già contrari, firmando una petizione, arrivata alla parlamentare regionale.

“Va con immediatezza chiarito che l’area individuata dell’ex depuratore, composta -dice l’assessore Gentile –  da un appezzamento recintato di circa 15.000 metri quadrati, comprende un’unica vasca di sollevamento a cui confluiscono i liquami che vengono dirottati verso il depuratore. L’area, monitorata dalla ditta incaricata, che è l’unica autorizzata ad acceder al sito, è a sua volta recintata. Com’è noto agli addetti ai lavori, tali vasche sono sparse in tutta l’area urbana della città, anche in zone ad alta densità, ad esempio viale Teocrito, senza che questo abbia mai rappresentato un problema sociale”.

“La delocalizzazione abitativa – dice Rita Gentile – nelle zone ove i lavoratori operano e il reperimento della manodopera attraverso liste a cui i datori di lavoro s’impegnano di accedere sono due dei punti nodali su cui bisogna lavorare, insieme. Aggredire il problema creando punti di accoglienza decentrata sui territori coinvolti – Avola, Rosolini, Pachino – e arrivare ad un patto di responsabilità con i datori di lavoro che s’impegnano ad assumere i lavoratori attraverso liste, sistemi già sperimentati in altre località, sono due delle azioni che non possono più essere rinviate nel tempo”