Sono trascorsi 36 giorni da quando è partito il presidio allo svincolo di Irosa per fare pressioni sul parlamento italiano per istituire le Zone Franche Montane in Sicilia. Al presidio ogni giorno si alternano sindaci e amministratori locali dei 133 comuni interessati da questa misura e rappresentanti del comitato promotore. Oggi sono presenti alcuni amministratori e il sindaco di Sutera.

“È il trentaseiesimo giorno di presidio qui al bivio di Irosa e anche Sutera si associa a fare appello alla deputazione nazionale. – dice il sindaco Alongi – In particolare ai deputati e ai senatori eletti in Sicilia per l’approvazione della legge che istituirebbe le Zone Franche Montane, già votata all’unanimità dal Parlamento Regionale. La legge sulla fiscalità di sviluppo per le aree di montagna e delle aree interne è vitale per frenare il fenomeno dello spopolamento a cui sono soggette da anni le nostre comunità.

Oggi, se non si prevede un incentivo in termini di fiscalità per gli imprenditori che già operano in questi paesi o giovani che vogliono investire in nuove attività le nostre comunità sono destinate ad un declino dovuto all’abbandono che è inesorabile. I nostri paesi antichi, stanno diventando vecchi a causa dello spopolamento e dell’abbandono dei territori”.

Nei giorni scorsi  il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè  ha confermato la notizia che la commissione Finanza e Tesoro del Senato ha deciso di dare priorità all’esame per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia approvate dall’Ars il 17 dicembre 2019. Si è quindi sbloccato l’iter come auspicato.

“Ho appreso con soddisfazione che la commissione Finanze e Tesoro del Senato ha deciso di avviare la discussione generale per l’istituzione delle Zone franche montane in Sicilia, accogliendo il disegno di legge-voto approvato dall’Assemblea regionale siciliana. L’ufficio di presidenza della commissione Finanze e Tesoro del Senato, allargato ai rappresentanti dei gruppi, ha giudicato la proposta meritevole di attenzione” ha sottolineato Miccichè.

La commissione ha convenuto che “pur trattandosi di una tematica che interessa – si legge nel verbale della seduta – differenti realtà territoriali ed economiche meritevoli di attenzione rispetto a strumenti di fiscalità privilegiata, sia opportuno in questa fase proseguire con l’esame del disegno di legge di iniziativa del consiglio regionale, dando priorità a tale proposta, potendo la commissione giovarsi dei contributi pervenuti e acquisiti nel corso della fase istruttoria. Si potrà quindi procedere con l’apertura di una fase di discussione generale”.

Ieri al presidio c’era stato il vice sindaco di Chiaramonte Gulfi (Rg) Gianvito Messina insieme ad alcuni esponenti del comitato promotore.

“Il comune di Chiaramonte Gulfi – avevsa dettoe il vice sindaco – è stato molto sensibile a questo tipo di iniziativa che rappresenta un grande aiuto creando misure importanti per scommettere in queste piccole realtà che custodiscono un patrimonio molto ricco dal punto di vista culturale e ambientale. Questa legge potrebbe essere il trampolino di lancio per scommettere e investire sul proprio territorio soprattutto da parte di tanti giovani. Impegnarsi costanteme
nte per questa battaglia sociale significa credere nelle potenzialità del proprio territorio e far sopravvivere questi piccoli paesi ricchi di storia e di tradizioni che arricchiscono l’intera amata Sicilia”.

“La notizia che la Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha dato priorità alle disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche in Sicilia e che la prossima settimana avvierà la discussione per consegnarla all’Aula di Palazzo Madama ci permette di guardare al futuro con fiducia. Tuttavia, siamo fortemente preoccupati con il sopravvenire di una crisi politica che stride con quella, ancor più grave, pandemica. – dice Vincenzo Lapunzina coordinatore del comitato promotore delle ZFM di Sicilia – Facciamo appello al presidente Mattarella affinché guardi con priorità alle preoccupazioni delle famiglie italiane, quindi siciliane, che alle beghe che si consumano nei palazzi romani. I nostri operatori economici vivono una crisi senza precedenti, sono allo stremo e hanno bisogno di attenzioni concrete, soprattutto strutturali. Ai deputati e senatori siciliani chiediamo di anteporre l’interesse dei loro elettori rispetto a quelli di leader dei rispettivi partiti”.