• La Commissione UE ha annunciato che ci sarà un ritardo nella consegna dei vaccini di Pfizer.
  • In Italia ci sarà una consegna ridotta al 29% rispetto alla pianificazione originaria.
  • Cosa succede se la seconda dose non viene somministrata in tempo?

La consegna di ulteriori dosi del vaccino di Pfizer – BioNTech ai Paesi dell’Unione Europea «avranno dei ritardi nelle prossime 3 a 4 settimane a causa dei lavori in corso nello stabilimento di Puurs, in Belgio, dove le dosi vengono prodotte».

Lo ha reso noto ieri, venerdì 15 gennaio, il ministero della Salute tedesco, precisando che «la Commissione Ue e, attraverso essa, gli Stati membri dell’Ue, sono stati informati con un breve preavviso che Pfizer non sarà in grado di rispettare pienamente le quantità di vaccino promesse».

Sette Paesi dell’UE – Danimarca, Lettonia, Estonia, Finlandia, Lituania, Lettonia e Svezia – hanno bollato come «inaccettabile» questo ritardo che pregiudica «la credibilità del processo di vaccinazione».

Dura critica anche da parte di Domenico Arcuri, commissario all’emergenza Covid-19 in Italia, che ha comunicato che, a partire da lunedì, Pfizer consegnerà al nostro Paese circa il 29% di filiale in meno rispetto alla pianificazione. Arcuri ha parlato di «scelta grave», invitando la Pfizer a rivedere i suoi intenti, altrimenti «agiremo».

Tuttavia, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, ha affermato che Pfizer ha assicurato «la distribuzione nei primi tre mesi dell’anno delle dosi di vaccino previste per il primo trimestre», aggiungendo di avere chiamato il CEO di Pfizer che ha confermato il ritardo nella produzione ma «ha assicurato che tutte le dosi garantite del primo trimestre saranno consegnate nel primo trimestre» e che «sta personalmente affrontando il problema di ridurre il ritardo e che possiamo incontrarci il prima possibile».

Ma il ritardo può inficiare l’efficacia del vaccino, visto che ha bisogno di una seconda dose? Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’EMA, a SkyTg24 ha detto: «Da bugiardino la seconda dose del vaccino Pfizer va somministrato dopo tre settimane: ovviamente se lo si fa qualche giorno dopo non c’è alcun problema e un po’ tutti i Paesi europei sono orientati a dare un po’ di flessibilità in questo senso ma è importante che la seconda dose venga somministrata in tempi il più possibile vicini a queste tre settimane. Più si aspetta e più c’è il rischio che il soggetto non venga protetto».

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