• Sicilia prima regione italiana per nuovo contagio nonostante i dati in discesa
  • Sono 1278 i nuovi positivi in Sicilia
  • Sono 780 i guariti
  • Quasi 4omila i tamponi ma solo 8374 sono molecolari

Sono 1.278 i nuovi positivi al Covid in Sicilia su 39.776  tamponi dei quali però sono 8374 quelli molecolari mentre gli altri sono test rapidi. Le vittime sono state 38 nelle ultime 24 ore che portano a 3027 deceduti dall’inizio della pandemia. I positivi sono 46.885 con un aumento di 460 casi.

Negli ospedali i ricoveri sono 1.649, 19 in più rispetto a ieri, dei quali 205 in terapia intensiva, 3 in meno rispetto a ieri.  I guariti sono 780 che portano il totale a 72.095.

La distribuzione nelle province vede in testa al contagio tornare Palermo con 428 casi, poi Catania con 362, Messina 201, Siracusa 126, Caltanissetta 61,  Enna 40. Trapani 35, Ragusa 18, Agrigento 7.

Nel frattempo sono saliti a 49 i detenuti positivi nel carcere Lorusso di Pagliarelli di Palermo. In pochi giorni a tutti i 1300 reclusi sono eseguiti i tamponi.

Dei 49 risultati contagiati solo due hanno un po’ di febbre e qualche sintomo influenzale. Gli altri sono tutti asintomatici.

Il garante regionale per i diritti dei detenuti Giovanni Fiandaca chiede che vengano adesso eseguiti i controlli anche al personale amministrativo e agli agenti della polizia penitenziaria.

Ma il grande tena di questi giorno è la scuola, terreno sul quale si consuma il tutti contro tutti. Da una parte una quantità di genitori spaventati che chiedono di chiudere tutto e non mandare i figli a scuola. dall’altra una quantità di genitori in difficoltà perchè devono lavorare e non sanno dove lasciare i figli con le scuole chiuse e la zona rossa. nel messo gli educatori che sono altrettanto divisa fra coloroc he hanno paura del contagio e quelli che urlano come la Didattica a distanza stia azzerando la formazione e creando un gap educativo che rischia di divenire incolmabile.

E fra tutti i populismi imperanti fra i decisori poltici che riescono a dire e a fare tutto e il contrario di tutto. Ieri con una conferenza stampa convocata di domenica pomeriggio il sidnaco di Palermo Leoluca Orlando ha annunciato di aver disposto un’ordinanza con la quale impone il divieto di stazionamento davanti alle scuole per i genitori. In sede di comitato per l’ordine e la sicurezza è stato deciso di rafforzare i controlli davanti agli istituti scolastici. Ma a chi gli chiedeva di mettere in atto la mainaccia pià volte sbandierata di chiudere tutte le scuole ha risposto che al momento, se non arrivano le indicazioni dell’Asp, le scuole elementari e prime medie a Palermo resteranno aperte.

Incalzato dalle domande di alcuni giornalisti Orlando non ha nascosto l’imbarazzo per alcune misure restrittive che sembrano confliggere tra di loro. E di fatto questa mattina il divieto di stazionamento è rimasto lettera morta e intorno agli istituti aperti per la didattica in presenza si è creato il solito caos.

Ma questa mattina su Facebook il sindaco cambia di nuovo rotta pur scaricando le responsabilità “Con una nota inviatami ieri sera, dalla ASP di Palermo sulla ‘Valutazione dati sulla indagine epidemiologica effettuata su campione della popolazione studentesca sull’Area di Palermo’ – scrive Orlando – il dirigente afferma che ‘allo stato attuale, considerata l’adesione allo screening, i dati raccolti e la tendenza attuale, non si ritiene l’apertura delle Scuole una attività di rischio, se mantenute tutte le precauzioni e normative Ministeriali e Assessoriali in merito alle norme da attuare per limitare la diffusione del SARS-CoV2 in ambiente scolastico e lavorativo’. Finalmente un elemento di chiarezza e responsabilità che conferma l’importanza dello screening, che chiedo venga proseguito e potenziato, ma soprattutto l’importanza del rispetto delle regole di prevenzione da parte di tutti, soprattutto dei genitori dei bambini più piccoli nel momento in cui li accompagnano a scuola e devono evitare ogni forma di assembramento”

Ma il tema non è solo Palermo. Agrigento ha chiuso tutte le scuole ma ci sono una quantità dic omuni non capoluogo in tutte le province che hanno fatto altrettanto. Anche il governatore Musumeci ha minacciato di chiuderle se i contagi non scenderanno.

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