Il governo regionale in ritardo sul bando per il potenziamento dei centri per l’impiego nonostante abbia a disposizione contemporaneamente leggi e risorse per intervenire. “E’ tutto fermo, il bando è al palo e nessuno fornisce risposte a quei lavoratori che per anni hanno consentito l’erogazione delle politiche attive in Sicilia”. lo dice Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia.

“Al presidente Musumeci e all’assessore Scavone abbiamo già inoltrato un documento sui servizi per il lavoro, sugli interventi formativi e sulla ricollocazione dei lavoratori iscritti all’albo. Ma nemmeno di fronte al nostro contributo scritto, e richiestoci espressamente, c’è stata data risposta. Per questo chiediamo al governo di non limitarsi ad annunci e comunicati stampa ma di scegliere finalmente qualche strada intraprendere”.

Nel 2019 il governo Musumeci ha approvato il programma degli interventi per il potenziamento dei Centri per l’impiego. Insieme alle nuove assunzioni, oltre 1.200 nel triennio 2019-2021 per una spesa complessiva di circa 75 milioni di euro, è stato redatto un Piano per il potenziamento strutturale e infrastrutturale dei Centri, destinando altri sessanta milioni di euro.

La delibera della giunta prevedeva, tra l’altro: l’istituzione di un servizio costante di vigilanza, sia per le Città metropolitane che per i Cpi di piccole dimensioni, dove si sono manifestate maggiori criticità (cinque milioni di euro la spesa prevista); l’aggiornamento dell’attuale piattaforma informatica per un efficace dialogo con le altre Regioni oltre che con l’Inps (otto milioni di euro le risorse appostate); il riordino del sistema di arredo dei Centri per l’impiego anche in previsione delle nuove assunzioni (dieci milioni di euro); la manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali dove in atto sono allocati i Cpi (venti milioni di euro); la ricerca di nuovi locali (cinque milioni di euro).