Sbloccata la procedura di valutazione ambientale per il dragaggio dei fondali nel porto di Trapani. E’ il risultato raggiunto nel corso di una riunione convocata dal presidente della Regione Nello Musumeci a Palazzo Orleans. Attorno allo stesso tavolo anche l’assessore al Territorio Toto Cordaro, con il dirigente generale del dipartimento Ambiente Beppe Battaglia e il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti.

Un iter, quello dell’approvazione del progetto, che aveva subito un rallentamento e che adesso, invece, riprende la sua corsa. Nei prossimi giorni, infatti, l’Autorità portuale farà pervenire agli uffici della Regione, attraverso la piattaforma telematica dedicata, tutta la documentazione necessaria per adottare la relativa autorizzazione ambientale prevista dal Testo unico in materia.

«Il dragaggio del porto di Trapani – sottolinea l’assessore Cordaro – costituisce un momento importante nell’attuazione della strategia di rilancio delle grandi infrastrutture e del turismo di qualità, punti questi che si pongono al centro dell’agenda del governo Musumeci. L’assessorato all’Ambiente farà, come sempre, la sua decisiva parte!».

Il progetto di riqualificazione dell’infrastruttura marittima – del valore di 67 milioni di euro – dovrebbe portare i fondali a oltre dieci metri (rispetto agli attuali 5-7 metri), consentendo, quindi, l’ingresso in porto di navi di maggiori dimensioni. Il dragaggio inizialmente riguarderà la parte che va dall’imboccatura del porto fino al primo pennello per gli aliscafi. Ma si conta di intervenire successivamente anche nella restante parte del bacino portuale, arrivando così fino al molo Isolella.

Sempre in merito al porto di Trapani, il 18 dicembre scorso, è arrivata notizia della pubblicazione della gara per il completamento della manutenzione straordinaria del bacino di carenaggio.
La gara d’appalto del valore complessivo di 1.6 milioni di euro è stata pubblicata dal Dipartimento regionale delle Attività produttive ed è finalizzata a rendere il bacino trapanese operativo e fruibile per la cantieristica siciliana.

Il porto di Trapani si avvia dunque verso un nuovo futuro.

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