E’ stata soccorsa dal personale del 118 in Tribunale dopo che era svenuta dopo 16 giorni di sciopero della fame. Il giudice onorario Vincenza Gagliardotto stamattina è svenuta in alula del nuovo palazzo di giustizia di Palermo.

I primi a soccorrerla gli avvocati e i dipendenti del tribunale. I sanitari del 118 arrivati hanno le hanno fatto una flebo per fare risalire la pressione. Il giudice è stato trasportato in ospedale.

I giorni di sciopero della fame per rivendicare i diritti dei magistrati onorari assistenziali e previdenziali l’hanno debilitata a tal punto che in aula è scivolata dalla sedia e si è accasciata.

Il giudice Vincenza Gagliardotto con la collega Sabrina Argiolas già a dicembre aveva avviato lo sciopero della fame, come forma estrema e pacifica di rivendicazione. Una lotta coraggiosa per richiamare l’attenzione dello Stato sulla questione nel tentativo di risolverla definitivamente.

“Con il malore della giudice di pace di Palermo, Vincenza Gagliardotto, svenuta in aula perché in sciopero della fame da 16 giorni a sostegno della mobilitazione nazionale dei giudici onorari, siamo giunti a un punto di non ritorno. Cos’altro deve accadere affinché il governo e, in particolare, il ministro della Giustizia Bonafede, presti attenzione alle istanze portate avanti da donne e uomini delle istituzioni? Perché non si riesce, nonostante una protesta che dura da mesi, a dare una risposta adeguata alle rivendicazioni di questi ‘precari della giustizia’? Non c’è più tempo da perdere. Anche per questo motivo il Paese ha bisogno di un governo forte, sostenuto da una maggioranza robusta, in grado di affrontare le tante emergenze sul tappeto” dice con forza il deputato Carmelo Miceli, responsabile sicurezza del Partito democratico.

Solidarietà è stata espressa al magistrato onorario Vincenza Gagliardotto e ai suoi colleghi dall’avvocato penalista Stefano Santoro, responsabile del dipartimento Giustizia della Lega in Sicilia “La situazione in cui versa la Magistratura Onoraria nel nostro paese e’ paradossale, oltre 5000 magistrati onorari reggono il 50% per cento del carico dei processi nei tribunali, sia come giudicanti che come pubblici ministeri, e nonostante ciò il Governo continua a negare loro lo status di “lavoratori”, privandolo di un’adeguata retribuzione, dei contributi previdenziali e dell’indennità in caso di malattia, sfruttandoli “a cottimo”, infischiandosene della recente sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha condannato l’Italia per tali ragioni. Ipocrite le parole del premier Giuseppe Conte pronunciate in Parlamento nel corso della votazione sulla fiducia al governo, con le quali esaltava il primato dell’Italia in campo europeo per il numero delle sentenza emesse, considerato che detto risultato lo si deve sopratutto al lavoro della magistratura onoraria. Santoro infine si è complimentato con il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, per l’impegno che sta profondendo in favore della riforma della giustizia e della magistratura onoraria, mentre il Ministro Alfonso Bonafede dimostra ancora una volta tutta la sua incompetenza e incapacità politica”.

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