• Attacco al sindaco sull’uso dei soldi pubblici
  • Nel mirino 54 mila euro per le comunicazioni istituzionali
  • Affondo di 6 consiglieri di opposizione
  • La replica della giunta “Amministrazione trasparente”

 

Duro affondo dei consiglieri di opposizione di Avola nei confronti del sindaco Luca Cannata, in merito alla spesa di circa 54 mila euro di soldi pubblici per la comunicazione istituzionale. In un documento, firmato da  Fabrizio Alia, Francesco Tardonato, Nuccio Inturri, Nino Amato, Gaetano Sano e Seby Rossitto, viene contestato al primo cittadino di aver sottratto risorse all’emergenza sanitaria.

I soldi pubblici

“Nell’annus horribilis 2020, che rimarrà scolpito nelle menti per le tragedie derivanti dalla pandemia, per la crisi economica che sta portando tantissime – scrivono i consiglieri comunali di Avola – partite iva a chiudere le proprie attività ed a supplicare disperatamente le istituzioni di ricevere aiuti economici per poter mangiare ed anche per poter pagare le tasse, comprese quelle comunali, ebbene il sindaco Cannata verrà, invece, ricordato per aver speso la ragguardevole cifra di circa 54 mila euro, di cui un buon 90% in appena 6 mesi da giugno a dicembre, per contributi elargiti generosamente per le comunicazioni istituzionali”.

Le interrogazioni

I sei consiglieri hanno presentato una serie di interrogazioni al sindaco in merito all’uso ed alla gestione di queste somme. “E’ infatti, necessario che il sindaco, rispondendo alle nostre domande, ci sveli, ad esempio, quante somme complessivamente sono state spese dal Comune di Avola per comunicazioni istituzionali, o per altra causale in favore di agenzia di stampa, nell’ultimo quinquennio (2015 – 2020)”.

“Sulla base di quali criteri di trasparenza – chiedono i consiglieri comunali di Avola – sono state selezionate le agenzie beneficiarie delle somme con procedure di assegnazione diretta e se sono state effettuate preventive comparazioni tra proposte e preventivi; Se sono stati rispettati i tetti di spesa, i vincoli, anche del piano di riequilibrio, nonchè i requisiti richiesti dalla normativa specifica del settore (Legge 150/2000 e L.R. n. 2 /2002 art. 127)”.

“Se il Comune di Avola si sia dotato di un piano – chiedono ancora i consiglieri comunali di Avola – della comunicazione istituzionale, al fine di evitare iniziative estemporanee ed inutilmente dispendiose ed, infine, se non era più opportuno, nell’anno della Pandemia, destinare queste somme per aiutare le attività o le famiglie in difficoltà che, di certo, non hanno trovato alcuna utilità da questa pomposa attività di comunicazione”.

La replica della giunta

“Le risposte i consiglieri le trovano sul sito del comune e nell’albo pretorio da cui possono verificare ogni attività e massima trasparenza di azione come accertato da parte dei controlli eseguiti da tutte le autorità competenti. In merito al piano di riequilibrio è chiaro che ogni spesa si rifà ad esso è controllata anch’essa dagli uffici e dagli organi di controllo dei conti” replica a BlogSicilia la giunta comunale di Avola.

“Aiuti alle famiglie”

“Ricordiamo a tutti che la nostra amministrazione – spiegano dalla giunta di Avola- è l’unica ad essere stata controllata in questi anni in ogni campo dimostrando la corretta azione amministrativa rivolta alla trasparenza ed efficienza. Siamo l’unica città che ha investito costantemente per aiutare famiglie e imprese in difficoltà anche con fondi del bilancio comunale e che ha fatto comunicazione istituzionale con efficacia promuovendo la città nel mondo e dimostrando capacità di immediatezza nella costante informazione data al cittadino con ogni mezzo e con grande risparmio in ogni occasione (pandemia, allerta meteo, terremoto, etc )”.

“Basti pensare per esempio alla somme – spiega la giunta – risparmiate dal fatto di non avere un ufficio stampa contrattualizzato e stabile del comune a differenza delle altre città. Si informino i consiglieri di opposizione quando infatti costa ciò e le spese delle altre città per questo settore ! I consiglieri di opposizione ancora una volta si sono fatti un autogol perché ci hanno dato opportunità di dimostrare la nostra capacità di comunicare in modo economico e in modo efficace”.