• Sempre più forti le voci che dicono che Conte sia pronto a dimettersi.
  • Il Partito Democratico ha negato di avere chiesto a Conte di recarsi al Quirinale.
  • Per Carlo Calenda il premier proverà a formare un Governo Ter.

Da qualche ora si sta diffondendo la voce che il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, potrebbe già oggi recarsi al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni e tentare così la carta di un terzo esecutivo, come consigliato di recente anche dal senatore Bruno Tabacci.

Paola De Micheli, ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, intervenendo a Oggi è un altro giorno, su Raiuno, ha affermato che oggi, molto probabilmente, «il presidente Giuseppe Conte credo che aggiorneraà il Presidente della Repubblica, come peraltro il premier ha sempre fatto nei momenti più importanti della nostra attività di Governo».

Il Partito Democratico, dal canto suo, non avrebbe chiesto «e non sta chiedendo a Conte di andare al Quirinale». La strada, secondo alcune fonti dem riprese dalle agenzie, «è quella indicata dal segretario Zingaretti e dal vicesegretario Orlando in queste ore e passa per un Governo autorevole, europeista e in grado di affrontare i problemi facendo un appello alla responsabilità a tutti».

Carlo Calenda, a Il Mix delle cinque, rispondendo a Giovanni Minoli, ha detto: «Credo che Conte si dimetterà prima e andrà al Quirinale» facendo riferimento alla relazione del ministro Alfonso Bonafede da votare al Senato e dove i numeri in favore del Governo non sono così  certi.

Per Calenda «credo che proverà a formare un Conte Ter recuperando Renzi. Secondo me può resistere perché il Paese si è di nuovo polarizzato in tifosi. Quindi quello che succede veramente o qual è la qualità dell’azione di governo non interessa a nessuno».

Infine, Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, ha dichiarato: «Dopo avere impantanato il Parlamento in una inutile prova di forza con i partiti della sua maggioranza, dopo le lusinghe ai senatori e una settimana persa nel vano tentativo di trovare numeri che non ci sono, Giuseppe Conte si appresta a fare ciò che avrebbe dovuto fare da tempo: riferire al Quirinale che la sua maggioranza, divisa addirittura sull’opportunità di questo passaggio invece fondamentale, è venuta meno e che, quindi, questo governo non può reggere. Invece di tenere ancora il Paese imbrigliato nelle beghe di una maggioranza che non esiste più, dia prova di quella responsabilità tanto invocata negli ultimi mesi e si dimetta».

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