“Ho chiesto al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità di inserire anche la figura professionale dell’odontotecnico fra le categorie prioritarie da sottoporre alla campagna vaccinale anti Covid-19. Bisogna intervenire al più presto nei confronti degli odontotecnici per garantire uniformità di trattamento, oltre che per attuare i valori e principi di equità, reciprocità, legittimità, protezione, promozione della salute e del benessere, su cui si basa la strategia di vaccinazione”. Lo dice Michele Catanzaro parlamentare regionale del partito democratico.

La mancata adesione alla vaccinazione contro il Sars-CoV-2 in ambiente sanitario può costituire un pericolo non solo per i professionisti sanitari, ma anche per tutti gli assistiti. Gli odontotecnici – aggiunge Catanzaro – non possono essere esclusi dalla categorie di professionisti ai quali in maniera prioritaria occorre somministrare la vaccinazione –anche alla luce del loro ruolo operativo sia nelle strutture pubbliche che private, tale da consentirgli di rispondere alle necessità sanitarie richieste dai medici per i loro pazienti. La mia è una richiesta che scaturisce anche dalle novità introdotte dal nuovo regolamento europeo in materia di dispositivi medici, che non definiscono l’odontotecnico quale mero fabbricante, ma gli attribuiscono un ruolo attivo nella gestione della qualità del dispositivo prodotto, ponendo in capo allo stesso una serie di adempimenti e responsabilità.

Il tutto – conclude Catanzaro – con lo scopo di elevare i livelli di salute e sicurezza per gli utenti finali. Sono fiducioso – conclude il parlamentare Pd – nel rapido e positivo accoglimento della richiesta, come già avvenuto in altre regioni italiane e domani sollevò la problematica anche nell’intervento in aula sulla tematica covid”.

Il precedente

Una lettera all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza per chiedere la somministrazione dei vaccini, su base volontaria, al personale della pubblica amministrazione.

A firmarla è Alfonso Farruggia, segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia, che chiede per la categoria più tutele, con particolare attenzione rivolta alle unità che prestano servizio nei reparti front office o che, a vario titolo, durante l’esercizio delle loro funzioni quotidiane, entrano in contatto con l’utenza esterna.

“Mi riferisco, per esempio – chiarisce Farruggia – a tutti quegli operatori addetti ad atti di notifica presso domicili privati e a verifiche esterne negli esercizi commerciali: per loro, il rischio di contrarre il Covid 19 è decisamente più elevato rispetto ai colleghi che rivestono funzioni di carattere prettamente amministrativo negli uffici”.

Le indagini sui furbetti del vaccino

Secondo i controlli del Nas, su 540 dosi sotto osservazione in Italia, ben 497 sono siciliane. Oltre i casi di Ragusa, nel Palermitano, all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, su 1.121 vaccinazioni eseguite fino al 21 gennaio, 333 sono sotto sotto osservazione dai carabinieri.

La Regione Siciliana ha deciso l’applicazione della ‘linea dura’ nei confronti dei cosiddetti ‘furbetti’ del vaccino anti Covid, persone che hanno fatto la prima dose senza essere in lista. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, secondo quanto si apprende, ha dato indicazioni ai dirigenti di avviare severi accertamenti sulla questione e di disporre, in caso emergessero irregolarità da parte di dipendenti regionale, le sanzioni previste, dalla segnalazione alla commissione di disciplina al licenziamento. Il Governatore Musumeci ha stoppato il richiamo della seconda dose per chi abbia ottenuto irregolarmente la prima.

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