• Al centro del dibattito il parcheggio Talete che si trova ad Ortigia
  • Mobilitazione per la sua demolizione
  • Il Comune di Siracusa intende però riqualificarlo

Si è iscritto al partito della demolizione del parcheggio Talete già da molto tempo Ezechia Paolo Reale, ex assessore regionale e leader dell’opposizione al sindaco di Siracusa (anche se il Consiglio comunale è sciolto da oltre un anno).

Il dibattito

In città, si è scatenato il dibattito sul futuro dell’ecomostro in cemento armato, affacciato sul mare di Ortigia, realizzato agli inizi degli anni 90 come opera di Protezione civile, connessa, però, alla realizzazione di un collegamento, un tunnel sottomarino, per legare l’isola del centro storico alla terraferma. Ma quel ponte sotto il mare non è stato mai realizzato mentre il parcheggio è rimasto, in tutta la sua bruttezza. In tanti vogliono la sua demolizione mentre il Comune, per bocca del sindaco, Francesco Italia e dell’assessore alla Cultura, Fabio Granata, intendono riqualificarlo e trasformarlo in un “Monumento del XXI secolo”.

“Ci vuole coraggio”

“Ci vuole solo un poco di coraggio. Sedersi al tavolo – spiega il leader dell’opposizione di Siracusa, Ezechia Paolo Reale –  delle burocrazie e spiegare che avere sprecato in passato soldi pubblici non è un buon motivo per perpetuare danni e aggravarli ulteriormente. Se esiste una responsabilità contabile per la demolizione del parcheggio deve esistere anche quella per la sua mancata demolizione, che ha costi anche maggiori” spiega Ezechia Paolo Reale. Che ricorda la genesi di questa struttura.

“Abbatterlo”

“D’altra parte pochi ricordano la storia di questo ecomostro. Avrebbe dovuto – spiega  il leader dell’opposizione di Siracusa, Ezechia Paolo Reale costituire l’accesso al tunnel sottomarino che avrebbe collegato Ortigia alla terraferma. Liberi di non crederci ma era quella l’opera pubblica finanziata e poi mai realizzata ( anche per vicende giudiziarie allora molto note e oggi dimenticate). Non vedo motivo di lagnanza delle burocrazie regionali e nazionali se si elimina quella inutile e orrenda porzione di opera pubblica non realizzata e mai realizzabile. Sarebbe anzi doveroso. Questa è la mia posizione. Netta e chiara”.