I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno chiuso per cinque giorni una palestra di Paternò all’interno della quale, nonostante i divieti imposti, si consentiva l’accesso ai propri iscritti. Sanzionati il titolare e cinque clienti sorpresi ad allenarsi.

Il via vai di persone in tuta

In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Paternò, insospettiti dal viavai, nei pressi della palestra apparentemente chiusa al pubblico, di persone in abbigliamento e in possesso di accessori sportivi, hanno eseguito l’accesso nei locali della stessa, sorprendendo cinque giovani intenti a svolgere attività sportiva.
Le fiamme gialle intervenute sul posto hanno accertato che gli allenamenti in corso erano svolti a livello amatoriale e non finalizzati alla partecipazione dei presenti ad una gara “di interesse nazionale” organizzata da un Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.

La scusa fantasiosa del titolare

Tuttavia, quando al titolare sono stati chiesti i dettagli sulla competizione, i finanzieri si rendevano conto che si trattava di un mero escamotage, ossia quello di provare, solo in apparenza, ad iscrivere i suoi clienti ad un evento sportivo di interesse nazionale del quale, tra l’altro, non è stato in grado di fornire elementi certi circa la data e il luogo di svolgimento. Al momento del controllo, infatti, i frequentatori della palestra, oltre ad essere sprovvisti della prevista tessera di idoneità agonistica e della relativa certificazione sanitaria, non risultavano essere iscritti ad alcuna competizione sportiva.

Multati clienti e titolare

Pertanto, considerato che il DPCM 14 gennaio 2021 stabilisce la sospensione, in zona rossa, degli eventi e delle competizioni organizzati dagli Enti di Promozione Sportiva, i Finanzieri hanno inflitto, sia al titolare che ai cinque clienti, i verbali di accertamento che prevedono una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro.
Il responsabile della palestra è stato inoltre segnalato al Prefetto di Catania per l’adozione del provvedimento di competenza in ordine alla sospensione dell’attività da 5 a 30 giorni.