• Sicilia verso la zona arancione, le rassicurazioni dell’assessore Razza
  • L’inchiesta dei furbetti del vaccino ed il responsabile centro vaccinale Scicli rimosso
  • Il piano di adeguamento terapie intensive, Razza “Prima regione per cantieri aperti”

Razza e la situazione epidemica nell’Isola

“Auspichiamo di uscire dalla zona rossa il 31 gennaio”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nella replica ai parlamentari a conclusione del dibattito all’Ars sulla situazione pandemica nell’isola.

Sono 996 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia. su 29.270 tamponi processati con una incidenza di positivi pari al 3,4%. La regione resta come ieri al sesto posto per contagio in Italia dopo Veneto, Lombardia, Lazio, Puglia, e Campania. Le vittime sono state 38 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.334

La situazione nelle nove province La distribuzione nelle province vede Palermo 270, Catania 230, Messina 192, Siracusa 97, Trapani 87, Caltanissetta 52, Agrigento 36, Enna 17, Ragusa 15.

L’inchiesta sui ‘furbetti’ del vaccino

“Il responsabile del centro vaccinale di Scicli, come dimostra la nota dell’Asp in mio possesso, è stato rimosso lo stesso giorno in cui si è avuta la notizia del fatto grave e increscioso” ha evidenziato in riferimento al “caso Scicli” dove è stato somministrato il vaccino anti-Covid a persone che non ne avevano il diritto.

Nella lista di chi ha scavalcato la fila, come emerso nell’indagine dei carabinieri del Nas, ci sono almeno 4 ex sindaci del Ragusano, uno ancora in carica. Ed ancora, parenti di alcuni dirigenti amministrativi dell’Asp di Ragusa. Ma l’Azienda sanitaria, quando era scoppiato il caso, aveva spiegato che “le persone che hanno avuto il vaccino l’hanno fatto per contribuire a utilizzare al più presto le fiale scongelate, che altrimenti sarebbero andate perse, perché alcune persone in lista non si erano presentate”, aveva detto il manager dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò.

L’ampliamento della rete di terapie intensive e sub intensive

“Non siamo in ritardo sull’adeguamento strutturale. Siamo la prima Regione in Italia per cantieri aperti come emerge dal piano diramato dall’ufficio del commissario nazionale per l’emergenza Covid su terapie intensive e sub-intensive“. ha sottolineato l’assessore.

Si tratta del Piano del commissario straordinario nazionale – redatto in luglio dall’assessorato regionale alla Salute ma approvato solo lo scorso ottobre da Roma.

Il Piano, coinvolge quasi tutte le aziende del sistema sanitario regionale, complessivamente prevede la realizzazione di 581 nuovi posti tra terapia intensiva e sub intensiva. Gli interventi sono coordinati dall’ingegnere Tuccio D’Urso, nominato soggetto attuatore dallo stesso presidente Musumeci nella sua veste di commissario straordinario.

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