• Gli azzurri di Sicilia alzano i toni sulla mancata nomina di  Sottosegretari siciliani
  • Guida la protesta il deputato Michele Mancuso
  • Ma anche Miccichè fa sentire la propria voce

All’indomani delle nomine dei Sottosegretari nel governo Draghi, Forza Italia in Sicilia alza la voce contro le scelte del partito nazionale.

La protesta del deputato azzurro

A farsi interprete della leadership azzurra nell’isola in mano a Gianfranco Miccichè, è il deputato regionale Michele Mancuso.

“In Sicilia rappresentiamo circa il 17% dei voti dei siciliani, rispetto al trend nazionale del partito, attorno al 7%. Di questo, il 2% deriva dalla Sicilia. Se la matematica non è un’opinione, senza noi, il partito avrebbe ben altri numeri purtroppo”, chiosa il parlamentare. Che aggiunge: “La mia non è una dichiarazione di guerra, ma una critica costruttiva nei confronti della governance nazionale di Forza Italia. Dobbiamo continuare a parlare di una Forza Italia e basta o di una Forza Italia Sicilia, non più solo contenitore di voti a sostegno di personaggi ‘altri’, che poi siedono a Roma?”.

Giorgio Mulè non si può considerare siciliano

Di fatto la nomina di Mulè non viene presa in alcuna considerazione dai siciliani. Nonostante le sue origini non può essere considerato una espressione della politica azzurra nell’isola.

“A occhio e croce direi che la Sicilia dovrebbe meritare più rispetto – afferma Mancuso – Mi chiedo dunque: come sia possibile immaginare uno scenario politico nazionale, in cui con tali numeri sul territorio, si possa restare fuori dalle dinamiche del nascente governo Draghi, a cominciare dai ministri per finire ai sottosegretari? Se fossi stato un deputato nazionale avrei certamente votato la fiducia al prof. Draghi. Ma da siciliano di Forza Italia sul territorio, come posso avere fiducia in un esecutivo che estromette totalmente l’unica vera voce moderata e liberale che conta al Sud?”.

I numeri di Forza Italia non rispettati

“Oggi Forza Italia in Sicilia è il primo partito in assoluto – conclude il parlamentare – A dispetto di quello che avviene nel resto d’Italia, è un partito che continua a incamerare consensi da parte di consiglieri comunali, assessori, sindaci e deputati regionali”.

La preoccupazione di Miccichè

Ma nonostante i toni prudenti è lo stesso Miccichè a non far mancare il suo disappunto “Ho assoluta fiducia nella ministra per il Sud, Mara Carfagna, che, ne sono certo, si adopererà a favore del Meridione d’Italia. Però, la mancanza di sottosegretari siciliani nella squadra di governo mi preoccupa molto, specialmente nella fase in cui si dovranno assegnare le risorse europee del Recovery plan” scrive, in una nota, il presidente dell’Ars.

Anche Forza Italia Giovani si mostra perplessa

Anche Forza Italia giovani in Sicilia mostra la sua perplessità rispetto alle scelte del partito nazionale, a due giorni dalle nomine dei sottosegretari nel governo Draghi. “Nel ribadire i migliori auguri di buon lavoro alla compagine governativa azzurra appena incaricata, non si può non sottolineare che la mancanza di rappresentanti siciliani nella squadra di governo ci lascia perplessi e ci preoccupa molto – dice Andrea Mineo, coordinatore regionale di FI giovani e consigliere comunale – In un momento in cui in cui si dovranno pianificare le risorse europee del Recovery plan soprattutto al Meridione, la Sicilia rischia di restare fuori da scelte strategiche”.

“In Sicilia – spiega – Forza Italia è un partito forte, radicato, che può contare su 700 amministratori locali, molti dei quali giovani, preparati e competenti. Una classe dirigente regionale che è motivo di vanto per tutto il partito”.

Mineo ricorda che “nell’Isola rappresentiamo il 20% dei voti dei siciliani, rispetto al trend nazionale del partito, attorno al 7%. Di questo, il 2% deriva dalla Sicilia. Senza il contributo dell’Isola, il partito avrebbe ben altri numeri”, conclude Mineo.