• Chi l’ha visto?  ha anticipato l’esito dell’autopsia sui resti umani trovati nella villa in contrada Tivoli
  • L’inchiesta è relativa alla scomparsa dei due badanti campani
  • Manca, però, l’esame del Dna per l’identificazione delle salme

Dall’esito dell’autopsia, emergerebbe che le persone, i cui resti umani sono stati rinvenuti nella villa di contrada Tivoli, alla periferia sud di Siracusa, sarebbero state ammazzate  con due colpi di pistola, come se fossero stati giustiziati.

L’autopsia

E’ quanto emerge dall’autopsia eseguita dal medico legale, nell’ambito dell’inchiesta della Procura generale di Catania e degli agenti della Squadra mobile su due badanti scomparsi, Alessandro Sabatino, 40 anni, e Luigi Cerreto, di 23 anni, per cui è stato fermato Giampiero Riccioli, accusato di omicidio ed occultamento di cadavere.  I primi risultati dell’esame autoptico, come riportato dall’Ansa, sono stati anticipati dalla trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” che si è occupata della vicenda.  “Gli esami tossicologici chiariranno se prima di essere uccisi i due siano stati storditi con del sonnifero, e quindi erano sdraiati perché addormentati, oppure se siano stati fatti inginocchiare” si legge nel sito internet di Chi l’ha visto?

La difesa

Ma sull’esito dell’autopsia, la difesa del ristoratore siracusano, rappresentata dagli avvocati Antonio Meduri e Dario Lombardo, fa sapere di non avere ancora ricevuto alcuna comunicazione. Inoltre, secondo fonti investigative, non è stato ancora concluso l’esame del Dna per l’identificazione delle salme e capire se quei resti appartengano ai due badanti.  Gli avvocati, peraltro, hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame, sostenendo “la mancanza di gravi indizi di colpevolezza” (leggi qui) e giovedì ci sarà l’udienza

La tesi dell’accusa

“Riccioli – hanno spiegato i due magistrati – non aveva fornito una versione attendibile in ordine alle circostanze della loro partenza e che era da considerare provata l’esistenza di suoi sentimenti di ostilità nei confronti degli scomparsi”. Inoltre, “ fin dalla prima fase delle indagini era stata formulata l’ipotesi che Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto – fanno sapere i magistrati della Procura generale di Catania –  fossero rimasti vittima di un omicidio consumato in Siracusa, non potendosi ritenere credibile l’ipotesi alternativa di un loro allontanamento volontario, posto che in data 12 maggio 2014 avevano interrotto ogni comunicazione telefonica, non avevano avuto più alcun contatto con i loro familiari, non erano stati segnalati in alcun luogo”.