Stamattina nuova attività eruttiva sull’Etna. Ne ha dato notizia l’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV – OE) che ha osservato un’attività stromboliana al cratere di sud – est.

In un primo momento, l’eruzione è stata caratterizzata dall’emissione di cenere, poi con un getto di lava continuo che ha raggiunto un’altezza di circa trecento metri. Gli esperti hanno evidenziato che l’ampiezza del tremore del vulcano «ha raggiunto valori elevati». Inoltre, le sorgenti sono localizzate a una profondità di 2.500 metri sopra il livello del mare.

Il comunicato dell’INGV – OE: «L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica l’attività di fontana di lava al CSE è cessata alle 08:33UTC, rimane attiva la colata lavica verso la Valle del Bove.

Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una rapida fase di incremento fino a valori molto elevati, alle ore 08:20 UTC è stato osservato un repentino decremento fino a valori medio-bassi. La sorgente del tremore permane nell’area del Cratere di SE ad una profondità di circa 2600 m sopra il livello del mare. Contestualmente, anche l’attività infrasonica, ha subito una brusca diminuzione.

L’analisi dei dati clinometrici ha mostrato variazioni a tutte le stazioni in concomitanza all’episodio di fontana di lava, con valori massimi (circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). L’analisi dei dati della rete GNSS delle ultime ore mostra delle oscillazioni con ampiezza confrontabile con l’errore, e non si registrano variazioni significative».

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