• In occasione del Festival di Sanremo 2021 abbiamo avuto il piacere di incontrare Irama, grazie alla nostra super Carmen Guadalaxara
  • Irama si è aperto alle domande della nostra redazione raccontando tutto su “La Genesi del tuo colore”!

“La Genesi del tuo colore” è stata scritta dall’artista stesso, che ha composto anche la musica con Dardust e Giulio Nenna, il brano sarà in rotazione radiofonica subito dopo l’esibizione sanremese. Inoltre tornerà dal vivo nei palazzetti per due date speciali prodotte da Vivo Concerti: sabato 9 ottobre 2021 a Roma e mercoledì 27 a Milano.

Irama e "La genesi del tuo colore": L'intervista

 

Irama spiega il significato del testo di La genesi del tuo colore

Sono orgoglioso di tornare sul palco dell’Ariston con “La genesi del tuo colore” un brano che rappresenta, per me, un inno alla vita – racconta Irama “La vita ha, secondo me, un legame molto forte con la sofferenza”

Irama come è nata “La genesi del tuo cuore”

Il testo è nato dopo aver visto un video in cui un uomo abbracciava la sua ragazza che si rasava i capelli per un tumore. “A volte, nei momenti di sofferenza – continua l’artista – quando rischiamo di perdere tutto, nasce qualcosa dentro di noi che fa scoppiare il colore e fa tornare a scorrere la vita. Il colore per me rappresenta la vita, con le sue tante e diverse sfumature che scorrono dentro di noi come il sangue nelle vene. A volte sembra che la vita voglia giocare con noi, sembra voler decidere la nostra sorte e suonare le nostre corde facendoci sentire inermi davanti all’esistenza, ed è proprio in quei momenti che nasce qualcosa dentro di noi che riesce a fare esplodere il colore che fa tornare a scorrere la vita”.

Irama, all’anagrafe Filippo Maria Fanti, torna al Festival per la terza: ha debuttato ufficialmente partecipando, nel 2016, con il singolo Cosa resterà nella categoria “Nuove Proposte” e nei big con La ragazza dal cuore di latta”, nel 2019 che affrontava il tema della violenza sulle donne attraverso una storia shock, quella di una minorenne abusata dal padre che si ritrova incinta e che scopre dentro di sé la forza di andare avanti. Ricordi?

“Il primo Sanremo una botta, una montagna russa pazzesca, avevo 19 anni. Quello legato al 2019 è un momento fra me e Claudio Bisio in cui ci diciamo ‘Bella giacca!. Quel momento mi ha fatto ridere, secondo me è stato molto iconico”. Ho imparato la determinazione e la costanza, aspetti che sono sempre mancati nella mia vita in altre situazioni.

Irama il brano che porta al festival, è un uptemp

una canzone più eterea e spirituale, con un testo volutamente non schietto, ma la bellezza della musica non è fare sempre le stesse cose. E’ cresciuto Irama

“La piuma che porto sempre con me, rimane al suo posto in segno di continuità. Sono cresciuto non solo anagraficamente, ma anche artisticamente. Il mio essere gravita molto intorno alla musica. Quando decidi di affrontare una passione con rispetto devi sacrificare la tua vita. Per me l’arte non è solo bellezza, ma sofferenza e sacrificio, La mia quotidianità è l’arte, non c’è altro”.

E aggiunge: “Non ho mai pensato di fermarmi, anche in un anno complicato come quello che abbiamo vissuto. Ho cercato di fare qualcosa per dare una mano: insieme a Francesco Sarcina abbiamo inciso “Milano”, un’operazione in favore del Niguarda, in più ho avuto la fortuna di partecipare ad “Amici Speciali”, un’altra situazione benefica in piena emergenza Covid.

In qualche modo ho cercato di dare il mio personale contributo, è una cosa bella perché molte persone e molte aziende hanno cercato di dare il massimo nel proprio campo, di mettersi a disposizione per gli altri. Naturalmente, in questo momento, resta fondamentale seguire le regole per rispettare chi hai di fianco, sicuramente la cosa più intelligente che ciascuno di noi può fare”.

Per la serata delle cover, come ha già anticipato, ha scelto un brano di Guccini “Cirano”

Irama conclude

Il 9 di ottobre – conclude – sarò a Roma al PalaLottomatica, il 27 ottobre invece sarò al Forum di Milano e non vedo l’ora di vedervi dal vivo, perché la musica è ancora più bella raccontata su un palco”.

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