• Tamponi anali anche per chi arriva in Cina a bordo di un aereo.
  • Il Giappone ha chiesto al governo cinese di non usare questo metodo con i propri cittadini.

Chi va a Pechino, in Cina, potrebbe essere sottoposto al tampone anale per lo screening del Covid-19. Lo scrive LadBible.com.

I media statali cinesi hanno ricevuto l’informazione da un dipendente del dipartimento di controllo delle epidemie della capitale cinese: agli arrivi internazionali potrebbe essere ordinato di sottoporsi al test dai funzionari sanitari, sebbene non sia obbligatorio per tutti.

Inoltre, chi va a Shanghai da aree ad alto rischio e i viaggiatori che hanno volato a bordo di aerei con almeno cinque casi positivi di coronavirus devono sottoporsi a una serie di test, tra cui quello rettale. Lo riporta il Daily Mail.

Il centro cinese di controllo delle malattie ha spiegato che il test viene eseguito con un tampone sterile che viene inserito fino a 5 centimetri nell’ano prima di essere ruotato delicatamente.

Secondo i professionisti sanitari, questo metodo di test può evitare che le infezioni vengano perse perché le tracce restano lì più a lungo di quanto non facciano nel tratto respiratorio.

Li Tongzeng, dell’ospedale You’an di Pechino, ha spiegato che il Covid-19 sopravvive più a lungo negli escrementi o nell’ano che nella gola e nel passaggio nasale.

Di recente, il governo metropolitano di Tokyo ha chiesto a Pechino di smettere di utilizzare questo metodo sui residenti giapponesi. Il portavoce del segretario capo del governo Katsunobu Kato ha detto alla stampa che, però, non c’è stata alcuna risposta dalla Cina.