• Commissione consultiva regionale della Pesca on line
  • Il confronto giudicato positivo dall’assessore Scilla
  • Polemica con l’associazione Donne di Mare che avevano chiesto rinvio contestando i termini della convocazione

Il confronto

“Il mondo della pesca ha dimostrato coesione e comunità d’intenti nella risoluzione dei problemi che interessano il settore” dichiara l’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, Toni Scilla, al termine della seduta della Commissione consultiva regionale della Pesca.

“La pesca regionale esce potenziata da un confronto positivo. Il governo Musumeci – sottolinea Scilla – affianca le marinerie siciliane nel percorso di snellimento di quella burocrazia che spesso risulta essere fortemente penalizzante. Condivido la contrarietà unanime manifestata dai rappresentanti delle marinerie e delle organizzazioni sindacali rispetto al progetto di realizzazione di un parco eolico off-shore al largo della Sicilia, tra le isole Egadi e la Tunisia. Il rischio per i nostri pescatori è quello di ritrovarsi con sempre meno mare in cui pescare. Lavoreremo per assicurare la sorveglianza pesca e proseguiremo nell’impegno volto alla risoluzione definitiva della questione libica”.

Nel corso della seduta, che si è svolta in videoconferenza, la Commissione consultiva regionale della Pesca ha accolto con favore i decreti ministeriali che autorizzano la pesca sperimentale del rossetto e del cicerello. “Provvederò a breve a emanare la relativa circolare che consentirà l’avvio del piano sperimentale. Tra gli impegni imminenti – conclude l’assessore Scilla – anche quello di proporre al Ministero un piano sperimentale per la pesca della sardina”.

La polemica

Ma non sono mancate le polemiche. Il mancato rinvio della riunione della Consulta regionale della Pesca, provoca una dura polemica tra l’associazione Donne di Mare, che da due anni riunisce eccellenze nazionali nel settore, e l’assessore. L’associazione contesta i termini della convocazione, giunta solo tre giorni prima e sprovvista di qualsiasi documentazione a supporto, nonostante i vastissimi temi all’ordine del giorno, e contesta il rifiuto opposto dall’assessore alla richiesta. “Pessimo inizio per il nuovo Assessore di una Regione, la Sicilia, già più volte stigmatizzata come la cenerentola d’Italia per rappresentanza di genere, a pochi giorni dall’8 marzo” si legge in una nota. “Ci sentiamo denigrate, diminuite, sottomesse da un sistema maschilista che, della Regione Siciliana, fa quella senza donne. Tranne uno strapuntino dell’ultim’ora. Ci siamo sentite come lo specchietto per le allodole – proprio come l’unica assessora frettolosamente nominata per fugare lo stigma dell’unica Giunta italiana tutta maschile. Non vogliamo essere un alibi”.

“Abbiamo richiesto di avere i documenti – prosegue l’associazione – , malgrado una convocazione frettolosa e non rispettosa dei termini indicati dalle stesse norme della Consulta. Silenzio. E durante la riunione di ieri, la nostra rappresentante è stata ugualmente silenziata. La Sicilia non è un posto per le donne, pensano loro. E’ un gravissimo errore. Le donne di mare sono nel mare: studiano, ricercano, pescano, navigano, vincono premi, nuotano, creano imprese, sostengono giovani idee. Che peccato”