• Legambiente denuncia le condizioni di degrado della miniera di Trabonella
  • Oggi rappresenta un sito di archeologia industriale
  • Furti e utilizzo di spazie come discariche abusive
  • Legambiente chiede sopralluogo per studio intervento per dare soluzioni

La denuncia di Legambiente sulla miniera di Trabonella

Legambiente Sicilia ed il circolo Legambiente di Caltanissetta hanno scritto al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale, al Dirigente del settore Patrimonio, al Comandante del Corpo della Polizia municipale di Caltanissetta e al direttore della Riserva naturale Orientata di Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale per denunciare le condizioni di degrado ed abbandono della miniera di Trabonella di proprietà del Comune dal 1998.

Negli anni sono stati realizzati numerosi interventi tutti espressamente finalizzati alla tutela e alla fruizione del sito di archeologia industriale. Le associazioni ambientaliste e Legambiente hanno presentato diverse proposte per mettere in rete e trasformare in opportunità di sviluppo la necessaria tutela di un patrimonio che, pur avendo perduto le sue originali destinazioni d’uso, avrebbe potuto rappresentare un’occasione importante di rilancio di un territorio che vive un presente di marginalità e degrado. Dopo un periodo di iniziale attenzione, le istituzioni hanno colpevolmente abbandonato la miniera all’incuria, alle azioni vandaliche e al sistematico saccheggio. Adesso siamo di fronte ad una condizione disastrosa di abbandono che, in mancanza di interventi immediati ed efficaci, rischia di trasformarsi in un danno irreparabile, anche di natura patrimoniale per l’ente Comune.

Lo stato di degrado ed abbandono

In particolare negli ultimi anni, ad opera di criminali dediti al saccheggio ed al furto, si è realizzata una azione metodica di sottrazione di tutte le attrezzature e materiali aventi un qualche valore storico ed economico (cancelli in ferro, vagoncini per trasporto dello zolfo, ribaltatori dei vagoncini, macchinari, sanitari, materiale edile, staccionate in legno, etc.). La miniera, inoltre, è stata trasformata in una enorme discarica abusiva, nella quale operatori criminali senza scrupoli procedono all’abbandono sistematico di sfabbricidi edili, ingombranti, residui di potature e una grande varietà di altri rifiuti speciali e non.

Va segnalata in particolare la circostanza che “i nuovi padroni della miniera” utilizzano in modo spregiativo e intollerabile “il silos minerale terzi” in muratura, storicamente adibito allo stoccaggio temporaneo dello zolfo destinato all’impianto di flottazione, come discarica e raccoglitore di rifiuti di ogni tipo. Nell’area mineraria abbandonata si rinvengono anche mangiatoie e vasche per abbeverare gli animali, mentre alcuni capannoni della miniera sono ora addirittura adibiti a riparo temporaneo per il bestiame. Allarma in modo particolare la condizione del Castelletto del Pozzo Nuovo della Miniera Trabonella, uno dei pochi impianti del genere rimasto ancora in piedi nell’area dell’ex bacino zolfifero siciliano e ormai prossimo al collasso. In mancanza di un immediato intervento di consolidamento delle sue strutture è facile dunque prevedere un suo imminente crollo, che certamente non potrebbe essere addebitato al caso o alla sfortuna.

Le richieste di Legambiente

Legambiente chiede, quindi, un sopralluogo congiunto al fine di riscontrare lo stato dei luoghi e di individuare le migliori e più rapide soluzioni finalizzate ad evitare che si continuino a perpetrare impunemente reati di natura ambientale in un sito culturale “tutelato” di archeologia industriale, ricadente all’interno della Riserva Naturale Orientata di Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale. Chiede, inoltre, se si sia provveduto a predisporre un inventario circostanziato delle attrezzature e dei beni di proprietà comunale, presenti nel sito minerario al momento dell’acquisizione.