• Videomessaggio di Maro Draghi alla conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”.
  • Draghi ha detto che “la pandemia non è sconfitta ma la via d’uscita non è lontana”.
  • Draghi: “Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità”.

Mario Draghi, in un videomessaggio alla conferenza Verso una strategia nazionale sulla parità di genere, ha affermato: «La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana».

«Ci troviamo tutti di fronte – ha aggiunto – in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più».

«Voglio cogliere questa occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi – ha proseguito Draghi – Ringrazio, ancora una volta, i cittadini per la loro disciplina, la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo».

Draghi ha ribadito che il governo deve «moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo all’inizio. Il nostro compito – e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali – è quello di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide».

E ancora: «Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli».

Draghi ha sottolineato che «questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità. Ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze».

Il premier ha poi aggiunto: «Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile. Le mie preoccupazioni sono le vostre preoccupazioni. Il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace ed efficiente l’azione dell’esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme».