• L’assessore regionale Mimmo Turano chiede al sidnaco di Corleone di non dimettersi
  • Nicolosi ha presnetato le sue dimissioni dopo esserestato additato come furbetto del vaccino
  • Ieri il presidente Musumeci aveva condannato chi ‘salta la fila’

“Il linciaggio mediatico del sindaco di Corleone è inaccettabile. Invece di chiedere più vaccini per tutti ci stiamo cimentando in una inutile polemica alimentata da uno sterile populismo vaccinale. Al mio amico Ciccio dico: ripensaci” lo afferma l’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano intervenendo in difesa del sindaco del comune palermitano travolto dalle polemiche per essersi fatto somministrate le due dosi di vaccino anti-Covid.

La posizione dell’assessore diversa da quella del Presidente

Una posizione che sorprende dopo che ieri è stato prpoprio il suo presidente. Nello Musjmeci, a condannare senza se e senza ma l’atteggiamento di quegli amministratori che hannos celtpo di ‘saltare la fila’ dando la sensazione di una casta privilegiata in èp’articolar modo proprio nel settore dei vaccini.

Non vale, per Musumeci, la motivazione in base alla auqla i sindaci sono  a capod ella rpotezione civile comunale che invece è fra le priorità vaccinali, ne che siano le autorità saniatrie locali. per loro il vaccino non è previsto.

La difesa di Nicolosi e il tentativo di non spaccare la giunta

“Il rigore e l’ordine nella somministrazione dei vaccini sono d’obbligo – continua Turano tentando di mitigare gli effetti della sua dichiarazione pur difendendo Nicolosi – mi pare però che ad oggi si stia procedendo con le categorie più disparate, addirittura studenti del primo anno di medicina che non si sono dati nessuna materia mentre nel mondo i primi ad essere vaccinati sono stati i capi di stato. Francamente mi sembra una forzatura e una menzogna definire ‘furbetto del vaccino’ il sindaco Nicolosi, un uomo di settantanove anni con grandi responsabilità amministrative. E’ assurdo”.

L’appello di Turano

L’assessore regionale alle Attività produttive lancia poi un appello: “dobbiamo decidere se trasformare la campagna vaccinale in una reale tutela della comunità o nell’ennesima caccia alle streghe alimentata dal populismo e approssimazione, perché se vogliamo la guerra dei poveri allora qualcuno dovrà pur spiegare perché un docente universitario abbia più diritto al vaccino rispetto a cassiere e cassieri dei supermercati” conclude Turano.

Una proposta arriva da Attiva Sicilia

Intanto una proposta arriva da Attiva Sicilia “Servono urgentemente delle linee guida per la gestione delle dosi in sovrannumero e non utilizzate dei vaccini anti-Covid, prevedendo che queste dosi in più vengano eventualmente somministrate a persone a cui è riconosciuta una particolare fragilità (disabili gravissimi, affetti da patologie croniche, ecc.)” chiede il partito degli ex pentastellati attraverso un’interrogazione presentata all’Ars e rivolta all’assessore regionale alla Salute.

“Le linee guida – afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata di Attiva Sicilia – eviterebbero che la gestione delle dosi inutilizzate possa essere oggetto di scelte arbitrarie. Finora abbiamo assistito a fin troppi abusi in tal senso. Nell’ultimo mese e mezzo si sono gettate ombre pesanti sull’utilizzo di queste dosi avanzate: prima nel Ragusano e ora a Corleone. Per questo serve agire con urgenza, stabilendo un criterio”.

Nell’interrogazione viene chiesto anche “quali provvedimenti disciplinari siano stati presi nei confronti del personale sanitario regionale che ha abusato della propria posizione, contravvenendo a quanto previsto nel piano nazionale di vaccinazione”.

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