• Operazione Tutto in Regola della Guardia di Finanza e del Nas
  • Accusa di corruzione per un funzionario del Policlinico e il vertice della Italy Emergenza
  • Sequestro preventivo di 260 mila euro

Il servizio trasporto dei pazienti all’interno dell’ospedale Policlinico di Palermo affidato con un appalto alla Italy Emergenza dal 2012 e 2018 è finito sotto indagine dopo le denunce presentate dalla direzione del nosocomio.

Operazione “Tutto in Regola” arresti e indagati

Nel corso dell’operazione “Tutto in regola”, i finanzieri  del comando provinciale e i carabinieri del Nas hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari emessa del gip di Palermo Walter Turturici nei confronti di Maurizio D’Angelo 63 anni, di Palermo già segretario del dipartimento dei servizi centrali dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e Alessandro Caccioppo 49 anni di Messina, già rappresentante legale della Italy Emergenza Cooperativa Sociale, con sede a Messina indagati per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio insieme. Con i due arrestati sono indagati per lo stesso reato T.I., 42 anni di Palermo,  S.M.L. 45 anni, di Palermo e G.F. 76 anni di Messina.

L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.

Sequestro preventivo

Con lo stesso provvedimento, il gip ha disposto il sequestro preventivo di 260.000 euro quale prezzo e profitto della corruzione. L’indagine avviata dai carabinieri del Nas di Palermo, su segnalazione dell’azienda ospedaliera, ha evidenziato gravi anomalie nella gestione del servizio di trasporto ammalati all’interno del nosocomio, appaltato alla Italy Emergenza  nel 2012 e svoltosi sino al 2018, con una spesa preventivata di 4,5 milioni di euro.

D’Angelo, pubblico funzionario avrebbe attestato la conformità delle fatture rilasciate dalla società nonostante fossero prive dei documenti e delle informazioni previste dal capitolato speciale d’appalto con particolare riguardo all’indicazione specifica dei servizi resi e nonostante fossero stati addebitati all’ente pubblico costi del personale già compresi nelle prestazioni pagate.

L’azienda avrebbe speso un costo maggiore ci circa 3.367.800 di euro. Secondo gli approfondimenti dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, diretto dal colonnello Gianluca Angelini, sarebbe stato accertato il patto fra Caccioppo legale rappresentante della cooperativa e D’Angelo pubblico funzionario, che avrebbe ricevuto 130.000 euro.

I soldi pagati al funzionario pubblico

Soldi pagati con stratagemmi che servivano a “schermare” il passaggio di denaro. In un caso la cooperativa avrebbe pagato 80 mila euro su un conto corrente cointestato a T.I., parente del dipendente pubblico e al coniuge, S.M.L. Soldi girati per giustificare la risoluzione bonaria di una potenziale controversia di lavoro per una prestazione irregolare svolta dalla medesima T.I. nei confronti della cooperativa.

Rapporto di lavoro, che secondo i finanzieri, non ci sarebbe mai stato. In un’altra circostanza, una società immobiliare, legalmente rappresentata da G.F., di fatto collegata alla Italy Emergenza ha bonificato su un conto corrente, a un’anziana signora, altri 50.000 euro. Per giustificare il pagamento la società ha acquistato dalla donna un’immobile fatiscente, concesso in locazione alla cooperativa che, al di fuori da ogni logica commerciale, versava la somma di 50.000 euro come pagamento anticipato dei canoni di locazione per un periodo di sei anni. La somma poi entrata definitivamente nella disponibilità del pubblico funzionario.

“L’odierna attività evidenzia, ulteriormente – affermano i finanzieri e i carabinieri del Nas -il perdurante impegno della Procura della Repubblica di Palermo, per il contrasto della corruzione e delle più gravi forme di reato contro la Pubblica Amministrazione che sottraggono alla collettività risorse pubbliche, incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini, soprattutto in un settore delicato come quello della sanità”.

Negli anni anni scorsi, si era mossa pure la Corte dei Conti dopo la segnalazione dei vertici della clinica universitaria. Ma D’Angelo era stato assolto. “Altre figure all’interno degli uffici avrebbero dovuto vigilare sull’esecuzione del contratto”, questa la sua difesa. Ora, tornano le accuse. E, questa volta, l’indagine della procura introduce l’accusa della tangente.

Il comandante del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo

“Gli appalti pubblici della sanità siciliana – dice il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – alla luce delle ingenti risorse economiche impiegate, continuano a rappresentare un settore particolarmente esposto al rischio di pratiche corruttive, tanto gravi e insidiose quanto insopportabili”.

L’ufficiale che coordina gli investigatori della Guardia di finanza lancia un appello: “La corruzione per il nostro Paese è un vero e proprio cancro da estirpare che produce effetti devastanti. Dunque, è indispensabile che ogni cittadino percepisca la gravità dei reati commessi da chi ruba risorse pubbliche, destinate a migliorare la qualità dei servizi offerti alla collettività, sottraendole al bene comune e che si sviluppi sempre più nei confronti di tali comportamenti una definitiva capacità di reazione, indignazione e denuncia”.

 

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