• Confessa l’autore dell’omicidio di Santo Nicotra
  • L’omicidio del pensionato avvenuto il 7 aprile
  • Agatino Gemma confessa l’uccisione, “Mi doveva 300 euro”

Su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di fermo d’indiziato di delitto nei confronti di Agatino Gemma, 50 anni, indiziato dell’omicidio volontario aggravato di Santo Nicotra, 81 anni. Sul 50enne gravano pesanti indizi di colpevolezza emersi dalle indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Catania.

L’omicidio il 7 aprile a Catania

L’omicidio del pensionato è avvenuto il 7 aprile in via Formiche. L’anziano venne trovato all’interno di una abitazione, disteso sul letto. Vi erano inoltre numerose tracce ematiche sui suoi abiti e sul pavimento.
Sul posto è arrivata la Polizia Scientifica che ha eseguito il sopralluogo giudiziario, consentendo di rinvenire un coltello a serramanico compatibile con l’arma utilizzata per compiere l’atto.

Le indagini della Polizia

Da una preliminare ispezione esterna il medico legale intervenuto ha rilevato che Nicotra presentava delle ferite d’arma da taglio al collo e al tronco, compatibili con eventuali azioni autolesionistiche, ma a seguito della ricognizione cadaverica sono state riscontrate ulteriori ferite d’arma da taglio sul dorso riconducibili, certamente, a un’azione di natura omicida. Vari testimoni hanno riferito anche di un rapporto di conoscenza della vittima con un cinquantenne calvo, successivamente individuato in Agatino Gemma che nel 2006 era stato sottoposto a precedente provvedimento di fermo per l’omicidio tramite accoltellamento di una prostituta straniera sulla strada statale Catania-Gela. In un video si notava un uomo, dalle caratteristiche fisiche corrispondenti a quelle di Gemma, introdursi da solo il 30 marzo nell’abitazione e fuoriuscirne alcune ore dopo chiudendo a chiave la porta.

La confessione del delitto

L’uomo è stato sottoposto a interrogatorio in cui ha confessato l’omicidio che sarebbe scaturito per un debito di 300 euro. L’uomo ha confessato che si è disfatto di alcuni effetti personali della vittima e dei propri abiti, che presentavano alcune macchie di sangue, e che l’indomani si è nascosto fuori Catania. Gemma è ora accusato di omicidio volontario, aggravato da motivi abietti e futili, nei confronti di Agatino Gemma. Ora si trova nella casa circondariale di Enna.