In India, dal mese di marzo, si sta assistendo a una crescita costante dei nuovi casi di coronavirus. Negli ultimi giorni, nel Paese, sono stati registrati oltre 200mila nuovi contagi per un totale di 15,6 milioni di infezioni e 182.533 decessi.

Questo rimbalzo senza precedenti dell’epidemia coincide con la circolazione di una nuova variante del coronavirus: appartenente al ceppo B.1.617, questa variante indiana è stata osservata per la prima volta il 5 ottobre 2021 in un uomo di 31 anni nello stato del Maharashtra, dove si trova Bombay. Questa variante, però, circola attivamente nella popolazione indiana soltanto da poche settimane: infatti, il 24 marzo il Ministero della Salute indiano ha comunicato l’emergere di una variante sconosciuta, responsabile del 15-20% dei campioni sequenziati.

Questa variante è stata chiamata dai media «doppio mutante» a causa di due importanti mutazioni nella proteina S. La prima mutazione riguarda la posizione 484 della proteina S, presente anche sulle varianti brasiliana e sudafricana. Nelle ultime due, però, è una lisina che sostituisce un acido glutammico (E484K). Per la variante indiana, invece, è una glutammina (E484Q).

Ora, la mutazione E484K è stata associata a una maggiore efficacia contro il sistema immunitario. In altre parole, queste varianti sono più resistenti agli anticorpi neutralizzanti derivanti dalle infezioni naturali o dalle vaccinazioni. Per il momento, però, non c’è nulla che certifichi formalmente che la mutazione E484Q abbia lo stesso effetto.

L’altra principale mutazione della proteina S è L452R, che si trova nella variante californiana del coronavirus. Secondo uno studio pre-pubblicato, questa mutazione aumenta la trasmissibilità del virus dal 18 al 24% e ha un impatto significativo sul potere neutralizzante degli anticorpi. Comunque, nessuno studio sulla letalità della variante indiana è stato ancora condotto.

Anche nel Regno Unito sono stati identificati 154 casi di variante indiana nelle ultime quattro settimane. Pure in Germania, Belgio e Svizzera sono stati rilevati alcuni casi. Fonte: Futura-Sciences.com.

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